

Capitolo
31
DISTURBI
RESPIRATORI DEL
SONNO E APNEE
Marisa
Bonsignore
•
Gennaro
Mazzarella
•
Onofrio
Resta
•
Introduzione
•
Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS)
•
Sindrome da obesità-ipoventilazione (OHS)
•
BPCO associata a OSAS
•
Apnee centrali
Introduzione
Lo stato di sonno è caratterizzato dall’alternanza ci-
clica tra due fasi (
non-REM
e
REM
). Il
sonno NREM
(Non Rapid Eye Movement sleep, NREM sleep) o
“sonno a onde lente”, privo di movimenti oculari ra-
pidi, è suddiviso in tre stadi caratterizzati all’elettro-
encefalogramma (EEG) da un aumento progressivo
del numero delle onde di bassa frequenza e grande
ampiezza (attività bioelettrica neuronale sincroniz-
zata) che sostituiscono le onde di alta frequenza e
di piccola ampiezza (attività bio-elettrica neuronale
desincronizzata) tipiche dello stato di veglia (linee
guida della AASM, American Academy of Sleep Me-
dicine, del 2007). Il sonno REM è caratterizzato da un
EEG con onde di alta frequenza e piccola ampiezza, e
dalla presenza movimenti oculari rapidi (REM sleep).
È chiamato anche “sonno paradosso” a causa dell’at-
tività EEG simile a quella della veglia. Generalmente,
nei soggetti sani si verificano da 4 a 6 cicli di sonno
completi (non-REM e REM), ciascuno della durata di
circa 90 minuti, con prevalenza del sonno non-REM
all’inizio e del sonno REM nella seconda parte della
notte. L’architettura del sonno normalmente inclu-
de oltre 50% di stadi 1-2 di sonno non-REM, 25% di
sonno profondo (stadio 3 non-REM), e 25% di sonno
REM. Il sonno può essere interrotto da risvegli com-
pleti o da microrisvegli (arousals) che ristabiliscono
brevemente la veglia, in genere senza che il soggetto
ne sia cosciente.
Durante il sonno si realizzano diverse modifica-
zioni fisiologiche. Il tono muscolare si riduce duran-
te il sonno non-REM ed è abolito in sonno REM, ad
eccezione del diaframma che resta l’unico muscolo
respiratorio attivo in questa fase. Il metabolismo si
riduce durante il sonno. Per quanto riguarda la re-
spirazione, la ventilazione diminuisce nel sonno
NREM, con lieve aumento della PaCO
2
e diminuzio-
ne della PaO
2
rispetto ai valori della veglia. In fase
REM, la respirazione è superficiale e irregolare sia
per frequenza che per ampiezza. La risposta dei cen-
tri respiratori all’O
2
e alla CO
2
diminuisce durante il
sonno. Inoltre, le resistenze delle vie aeree superiori
aumentano per la graduale perdita di tono della mu-
scolatura scheletrica che raggiunge il picco duran-
te la fase REM. Anche l’apparato cardiovascolare è
influenzato dallo stato di sonno: in sonno NREM,
la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca dimi-
nuiscono, mentre il sonno REM è caratterizzato da
instabilità e aumenti pressori per l’attivazione sim-
patica tipica di questa fase.
Possono verificarsi due situazioni patologiche ri-
guardanti il sonno:
•
normale ventilazione durante la veglia, con pre-
senza di quadri funzionali patologici nel sonno
(OSAS, sindrome delle apnee ostruttive nel son-
no);
•
patologie respiratorie in cui le modificazioni fisio-
logiche alterano ulteriormente la ventilazione du-
rante il sonno (BPCO, insufficienza respiratoria,
scompenso cardiaco, malattie neuromuscolari).