

Capitolo Secondo – Metodologia didattica
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18.
Il
cooperative learning
: criteri generali
Il
cooperative learning
può essere definito come un insieme di tecniche di con-
duzione della classe, grazie alle quali gli alunni lavorano in piccoli gruppi per
attività di apprendimento e ricevono valutazioni in base ai risultati acquisiti
(Comoglio-Cardoso 1996). Si tratta di un vasto movimento educativo che si
pone l’obiettivo di migliorare l’apprendimento e il rendimento scolastico, inse-
gnando agli alunni a lavorare in modalità cooperativa.
Il candidato ne illustri le caratteristiche principali.
L’elemento caratterizzante il CL è il lavoro di gruppo, strumento utile per rag-
giungere gli obiettivi specifici, specialmente nelle classi in cui risulta essere
presente un’ampia mescolanza di abilità linguistiche e di conoscenze.
Il coinvolgimento degli alunni nel processo di apprendimento permette lo
sviluppo delle capacità relazionali, il miglioramento del clima della classe e il
riconoscimento del gruppo come strumento di crescita.
Il
cooperative learning
aiuta gli alunni ad apprendere i contenuti curricolari
attraverso l’osservazione dei compagni, dai quali assumono informazioni. Di-
versamente dal metodo tradizionale, caratterizzato dalla lezione frontale e dal
compito scritto, il lavoro di gruppo permette l’acquisizione dei pensieri astrat-
ti tipici dell’apprendimento concettuale, sempre che l’attività proposta ne pre-
veda l’uso, piuttosto che l’applicazione di regole o la loro memorizzazione.
Il gruppo deve avere le “risorse” per completare il compito con successo
(vale a dire
abilità intellettive, lessico, informazioni rilevanti
e
chiare istruzioni
su come procedere).
Dagli studi e dalle osservazioni effettuate emerge come la traduzione di un
concetto in parole, in un contesto in cui un alunno lo spiega al compagno, sia
utilissima all’acquisizione del concetto stesso.
Di fronte ad un compito che richiede elaborazione e discussione e la cui
risposta diventa poco chiara e non corretta, il gruppo è tenuto ad una inte-
razione che risulta vantaggiosa per tutti: il
disaccordo
e il
conflitto cognitivo
possono essere fonte di apprendimento concettuale. L’esposizione a differenti
punti di vista, attraverso il confronto, aiuta gli alunni ad esaminare in modo
più oggettivo quel che li circonda e a usare prospettive diverse.
Attraverso la sperimentazione gli alunni raccolgono informazioni con sti-
moli reciproci nel pensare alla soluzione dei problemi. Di fatto, come afferma
Cohen, il risultato cui giunge il gruppo è in qualche modo maggiore della
somma delle sue parti.
L’apprendimento cooperativo quindi porta ad ottenere i seguenti risultati:
gli alunni imparano l’uno dall’altro; sono stimolati alla produzione di un pen-
siero più alto; provano orgoglio intellettuale per il risultato raggiunto; svilup-