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Parte Prima

 Quesiti commentati

2. Eklund G.W., Cardenosa G.

The art of mammographic positioning

. Rad. Clin. North Am.

1992 Jan;30(1):21-53.

3. Pacifici S.

Lo standard di qualità nella mammografia di screening

. MB Edizioni, 2015.

4. Pacifici S.

Mammografia – Manuale teorico-pratico per tecnici di radiologia

. MB Edi-

zioni, 2012.

23) D.

I rivelatori di grande formato (24 × 30 cm) sono una dotazione standard dei mammo-

grafi digitali di ultima generazione. Tuttavia, il parco mammografi circolante conta ancora

molti sistemi analogici digitalizzati, con supporti portacassette di piccolo formato (18 × 24

cm) che, in presenza di mammelle di grandi dimensioni, obbligano al ricorso della

tecnica del

mosaico

(

jigsaw

). Tale tecnica consiste nella rappresentazione della mammella suddivisa in

più mammogrammi, minimamente sovrapposti, in modo da assicurare la visualizzazione di

tutto il tessuto mammario. In particolare, per la proiezione CC si provvederà a documentare

la porzione laterale, la porzione centrale (retroareolare) e la porzione mediale (Fig. 11). Tut-

tavia, in funzione delle dimensioni della mammella compressa, può essere sufficiente la rap-

presentazione dei quadranti esterni e dei quadranti interni. Inoltre, la proiezione per la rappre-

sentazione della porzione mediale può essere sostituita con una proiezione per il solco infra-

mammario che comprenda la porzione mediale di entrambe le mammelle.

Per la proiezione MLO si provvederà ad una esposizione per la porzione pettorale, una per la

porzione anteriore (retroareolare) ed una per la porzione inferiore (Fig. 12).

Fig. 11:

Tecnica del mosaico in proiezione CC

Fig. 12:

Tecnica del mosaico in proiezione MLO