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Unità di Apprendimento 2
Il mito delle Sirene nella letteratura latina
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Metodi e strategie da adottare:
>
lezioni frontali;
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lavori individualizzati o di gruppo per approfondimenti e ricerche;
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momenti di dialogo e confronto;
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azioni di tutoring tra allievi (presa in carico da parte di uno studente delle
difcoltà del compagno).
Strumenti:
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libri di testo;
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fotocopie;
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lmati e prodotti multimediali.
Tempi di realizzazione e destinatari:
i tempi di realizzazione ovviamente varia-
no a seconda del grado di preparazione e dell’interesse che i discenti dimostra-
no per l’argomento. In linea di massima si ipotizzano 6-7 h per lo svolgimento
del tema. Per quanto riguarda i destinatari, va detto che non essendo il per-
corso legato necessariamente a tematiche riguardanti la storia letteraria, il suo
utilizzo può essere molto vario (dal secondo anno no all’ultimo).
L’individuazione della classe di destinazione può variare sulla base dei colle-
gamenti interdisciplinari che si ha mente di realizzare: nel caso in cui si voglia
privilegiare il rapporto con la tradizione omerica e instaurare un utile confron-
to con la gura di Ulisse in Dante si può scegliere il terzo anno di studi (liceo
classico, scientico e delle scienze umane); la presenza del mito delle Sirene
in Apollonio Rodio e nei
Poemi conviviali
di Giovanni Pascoli rendono possibile
anche una collocazione all’ultimo anno. L’abbondanza di materiale iconogra-
co, poi, dà ampia possibilità al docente di storia dell’arte di intervenire nel
discorso in qualunque degli anni del triennio.
Fasi di realizzazione
Fase 1.
tempo: 90’
L’Unità di Apprendimento prende le mosse dalla lettura e traduzione di un
passo del
Mythographus Vaticanus
; il merito del testo in questione è quello di
mettere in campo tutti gli aspetti letterari e ideologici più importanti del mito
delle Sirene, il che legittima la sua scelta.
Mythographus Vaticanus, II 123
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.
Sirenes, Melpomenes Musae et Acheloi !uminis "liae, quum Proserpinam, a Plutone
raptam, inquirerent, et eam minime inuenissent, a diis nouissime impetrarunt, ut uersae
in uolucres, non tantum in terris, sed etiam in mari requisitam consequi possent. Quo
concesso, diu quaerentes, nouissime ad petram Martis, quae proxime imminebat pelago,
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Si cita dall’edizione di P. Kulcsár per la Brepols (Turnhout, 1987).