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Finalità e struttura dell’opera

L’intento del presente lavoro è quello di offrire un contributo a quanti si

apprestano alla preparazione del concorso a cattedra ed il cui programma

d’esame comprende le

Scienze

Naturali

. Premessa imprescindibile non può

che essere una riflessione sulla forte sollecitazione che la scuola riceve a

fare spazio all’insegnamento scientifico; la promozione e la diffusione della

cultura scientifica, anche attraverso il miglioramento del suo insegnamento,

costituiscono infatti punti di particolare attenzione per gli interventi strategici

definiti dai Ministri dell’istruzione dell’Unione Europea per il conseguimento

degli obiettivi di Lisbona e sono stati pertanto oggetto negli ultimi anni di vari

interventi specifici.

In questo contesto apparentemente favorevole all’insegnamento scientifico

occorre però fare i conti con i risultati non sempre positivi dei livelli di

apprendimento degli studenti italiani, così come emerge dalle rilevazioni

internazionali, occorre interrogarsi sulle sfide didattiche e metodologiche che

si pongono dinanzi ai docenti e riflettere su quali siano le strategie più efficaci

attraverso le quali essi possano stabilire un dialogo proficuo con i propri

studenti ed iniziarli allo studio delle scienze.

Secondo Maria Elisa Bergamaschini, il punto di partenza su cui costruire

l’edificio dell’insegnamento per un approccio corretto allo studio delle scienze

sperimentali consiste essenzialmente nel rispetto della disciplina scientifica

ovvero delle caratteristiche peculiari e strutturali della stessa. A questo scopo,

secondo la Bergamaschini, sono da sottolineare alcuni aspetti fondamentali: “

le

scienze sperimentali sono una forma, non l’unica, di conoscenza della realtà naturale:

lo scienziato in questa esperienza conoscitiva percepisce la misteriosa adeguatezza tra

le strutture del proprio pensiero e la struttura intima del mondo: il mondo si lascia

conoscere, comprendere. Ma un’esperienza conoscitiva è un’esperienza profondamente

umana che coinvolge la persona intera dello scienziato: non solo la sua razionalità, la

sua capacità di analisi e di sintesi, la sua capacità operativa, ma anche la sua fantasia,

la sua intuizione, il suo gusto estetico, in quella profonda sintesi che chiamiamo ragione

e che è la peculiarità del nostro essere uomini. Ogni esperienza di conoscenza reale è legata

al fatto che ci si dia un metodo coerente con l’oggetto dell’indagine; anche le scienze della

natura hanno un loro metodo caratteristico, il metodo sperimentale, che però è spesso

ridotto a una schematizzazione del tipo osservazione/induzione – deduzione/verifica.

Una schematizzazione di questo genere, che pure mette in evidenza tappe significative

dell’indagine scientifica, contiene tuttavia un rischio fortemente riduttivo; suggerisce,

infatti, un’immagine del metodo scientifico come di un procedimento quasi automatico,

una sorta di meccanismo in cui si perdono i poli entro i quali si svolge la ricerca