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Orientarsi per Scegliere
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ro o i settori che proprio non fanno al caso vostro. Questa riflessione “al contrario”
permette di escludere del tutto alcune opzioni o, viceversa, può dare consapevolezza
delle proprie vere passioni. Vi sembra un esercizio stano? No, anzi può rivelarsi molto
utile!
Quantificate il vostro desiderio di formazione
.
Vi sentite pronti per un corso di
studi di 5 o 6 anni? È importante conoscere le vostre predilezioni e capacità per me-
glio scegliere la formazione più adatta a voi. In linea generale studi lunghi, master,
specializzazioni offrono o maggiori e migliori sbocchi professionali rispetto a una
laurea breve.
Ascoltate gli altri, ma ricordate che la scelta è solo vostra! È
importante rivolgersi
agli altri per raccogliere informazioni e porsi delle domande: orientatori, ex studen-
ti, professori, genitori, professionisti, parenti, amici. Chiedete loro cosa fanno nella
vita, cosa amano fare, che tipo di formazione hanno seguito. Questi confronti sa-
ranno ricchi e illuminanti ma, infine, ricordate che spetta solo a voi e a nessun altro
riflettere, maturare e portare avanti la vostra decisione! Non lasciate che nessuno
decida per voi, una scelta condizionata rischia di condurre ad uno studio demotivato
e sterile, nonché ad un abbandono prematuro.
Non trascurate il mercato del lavoro
.
Informatevi sui settori che assumono, sui quel-
li in espansione, sulle figure più richieste e quelle che invece stanno tendendo o
tenderanno a scomparire. Si può fare una ricerca online sulle offerte di lavoro per
valutare i posti disponibili e i livelli di retribuzione proposti per le professioni che
avete individuato.
1.2
Conoscere se stessi
Il punto di partenza della riflessione siete voi! Per compiere una scelta pienamente
consapevole, bisogna cominciare facendo il punto sulla propria personalità, sulle
proprie motivazioni e attitudini al fine di valutare un progetto universitario e pro-
fessionale realistico sul quale si possa investire in modo duraturo. In altre parole è
fondamentale imparare a:
• conoscere meglio se stessi, identificando le proprie inclinazioni (“sono una perso-
na: ottimista, emotiva, ansiosa, socievole ecc.”);
• individuare i propri punti di forza e debolezza (“quali sono le mie competenze e
le mie attitudini”);
• riconoscere i propri interessi (“che cosa voglio fare”), le proprie motivazioni (“per-
ché lo voglio fare”) e le proprie aspirazioni (“che cosa mi aspetto dal lavoro”);
• scoprire quali aree di studio e quali professioni si addicono di più alla propria
persona.
La personalità
. Si tratta di un fattore che influisce fortemente sui processi cognitivi
e sulle abilità intellettive, così come sulla capacità di mantenere un impegno e di
assumersi le proprie responsabilità. Le nostre azioni sono sempre dettate dal nostro
modo di essere: una persona timida tende all’inattività, chi è invece esuberante