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Premessa alla quarta edizione
A poco più di un anno dall’uscita della terza edizione del Manuale del dirigente sco-
lastico si è reso necessario rimettere mano all’opera.
L’approvazione, della legge n. 107/2015 “
Riforma del sistema nazionale di istruzione e
formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti
” ha introdotto elementi
di reale discontinuità nel consolidato assetto dell’autonomia scolastica.
Va riconosciuto che, finalmente, in tale legge la scuola non è più considerata quale al-
bero da sfrondare in nome della
spending review
: anzi, se ne riafferma il ruolo nella società
della conoscenza, la sua missione di innalzare i livelli di istruzione e le competenze degli
studenti rispettandone i tempi e gli stili di apprendimento, la sua vocazione a divenire
una scuola aperta, laboratorio permanente di ricerca e innovazione, di partecipazione e
di educazione alla cittadinanza attiva, così da garantire il diritto allo studio e le pari op-
portunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini.
Una scuola del genere merita investimenti, in risorse umane e finanziarie, nonché in
nuove opportunità offerte alla sua azione.
L’impegno del legislatore è apparso rivolto a recuperare le ragioni fondanti del “fare
scuola” e a introdurre le misure idonee a far ripartire il sistema: dall’immissione in ruolo
di oltre 100.000 insegnanti al rilancio dell’autonomia progettuale delle scuole tramite il
POF triennale ed il più incisivo ruolo della dirigenza nella loro gestione.
In astratto, i provvedimenti legislativi non sono sufficienti in sé a rilanciare l’azione
educativa della scuola se essi non sono recepiti e positivamente valorizzati dai docenti.
Le buone idee devono trovare le gambe giuste per marciare, altrimenti passano per cat-
tive idee: si osservi, però, che ciascuna delle parti porta la responsabilità delle proprie
scelte, a partire da quella di riportare la scuola nell’alveo della crescita, sia delle singole
persone in formazione sia della società nel suo insieme.
Il nostro impegno è stato, ancora una volta, quello di fornire ai dirigenti scolastici (e a
coloro che aspirano diventarlo) uno strumento aggiornato, che si sforza di dare non solo
informazioni giuridiche ma anche le ragioni dell’agire: così che, per quanto possibile, la
normativa sia letta come una risorsa e non come un groviglio di “lacci e laccioli”.
Sono stati riscritti o inseriti ex novo una cinquantina di paragrafi; altrettanti sono
stati aggiornati.
Ancora una volta ci auguriamo di aver compiuto un’opera utile a chi, con fatica e
responsabilità, regge il timone delle istituzioni scolastiche in cui si formano i giovani di
oggi, i protagonisti del domani.
Milano, aprile 2016
Giuseppe Mariani