DIVENTARE VOLONTARIO IN FERMA PREFISSATA
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li”: il Giudice, al contrario di quanto avviene in materia di idoneità psico-fisica, ritiene che il
giudizio delle Commissioni non possa essere “ribaltato” da successivi accertamenti, che vio-
lerebbero la “par condicio dei concorrenti”.
L’unica via che permette il sindacato giurisdizionale è quella di appurare l’esistenza di vizi di
logicità, irragionevolezza e contraddittorietà nei giudizi valutativi delle batterie testologiche
somministrate in sede concorsuale. In altre parole, non occorrerà somministrare ex novo un
test attitudinale al candidato, ma verificare se quelli da egli consegnati in sede concorsuale
siano stati bene interpretati e se i giudizi attribuitigli non si pongano in contrasto con altre va-
lutazioni.
1.5.13 V
alutazioni dei
titoli
–
graduatorie
Accade non infrequentemente, ad esempio in materia di concorsi per l’accesso ai ruoli del
servizio permanente delle FF.AA., che al termine di ferme contratte per alcuni anni il passag-
gio in s.p.e. sia impedito da un punteggio complessivo finale troppo basso. I giovani, dopo
avere tanto investito in una ferma a termine, si chiedono i motivi dell’esclusione, pur in pre-
senza di schede valutative con qualifiche finali “eccellenti” e/o votazioni di ammissione alla
ferma molto elevate.
È importante sottolineare che soventemente le normative di settore (ad es., per le FF.AA., il
D.P.R. n. 332/1997) prevedono solo “genericamente” i titoli ai quali attribuire punteggi, men-
tre la concreta applicazione della normativa è affidata alle Commissioni di valutazione, che
sono chiamate ad approntare i meccanismi di selezione. Tutte le volte in cui tali meccanismi
violino le disposizioni di legge o del bando di concorso e/o si rivelino inique o disparitarie di-
viene possibile promuovere azione giurisdizionale, previo parere di legali esperti del settore.
1.5.14 E
sclusioni
per mancanza dei
requisiti
concorsuali
Sia quando è conclusa, che perdurando la selezione, l’Amministrazione ha il potere di verifi-
care la sussistenza e la permanenza dei requisiti concorsuali. In tali casi, i motivi di esclusio-
ne possono essere i più vari: dalla riscontrata mancanza delle qualità fisiche, morali e di con-
dotta alla rettifica dei punteggi a seguito di controlli avviati d’ufficio presso altre pubbliche
Amministrazioni. Anche in tale evenienza, in presenza di illegittimità, sarà possibile richie-
dere tutela ai competenti Organi giurisdizionali.
1.5.15 C
ose da
sapere
:
l
’
onere della
prova grava
su
chi
propone
il
ricorso
Anche nei casi in cui si appuri la sussistenza di illegittimità, si sconsiglia la proposizione di
un’azione giurisdizionale se non si è in grado di disporre della prova tangibile della violazio-
ne subita.
Gli Organi giurisdizionali chiamati ad intervenire, infatti, per loro natura non hanno il com-
pito di ricercare le fonti di prova, che restano ad esclusivo carico delle parti del processo. Chi
intende adire l’Autorità Giudiziaria, quindi, dovrà necessariamente fornire in giudizio gli ele-
menti di prova a proprio favore, eventualmente richiedendo la documentazione di proprio in-
teresse all’Amministrazione competente, la quale è tenuta a consentirne la visione ed even-
tualmente l’estrazione di copia, entro trenta giorni dalla data della richiesta.
I ricorsi al T.A.R. ed al Presidente della Repubblica, a differenza di quelli innanzi al Giudice
civile, non contemplano infatti per loro natura l’audizione di testimoni. Sono processi “docu-
mentali” e, pertanto, colui che intende ricorrere dovrà ricercare, eventualmente mediante l’au-
silio di un legale, di procurarsi le fonti di prova. Occorre comunque sapere che grava sulle
pubbliche Amministrazioni l’obbligo di verbalizzare quanto avviene in sede di concorso, tal-