

Risonanze emotive in adolescenza
iv
derive comportamentali e di fughe sociali che rendono quan-
to mai necessaria l’opera educativa. È questo il merito del
ginevrino: l’aver messo in evidenza il ruolo insostituibile del-
l’educazione e dell’educatore in una fase della vita dell’uo-
mo “irrequieta” e, dunque, a rischio. L’adolescente è vittima
della sua crescita che, a sua volta, genera bisogni e continue
richieste di processo identitario. Il conYitto, così come ben
evidenzia Rousseau, è tra
l’amor de soi
e
l’amor propre
; il primo
è legato al sé, al soddisfacimento del sé, il secondo al sé in
rapporto agli altri. Se il primo,
l’amor de soi,
soddisfa se stesso
quando appaga i propri bisogni, il secondo,
l’amor propre,
pre-
tende che questo soddisfacimento passi attraverso gli altri, i
quali, a loro volta, devono rinunciare a qualcosa di se stessi
in favore del “mio” sé
3
; la qual cosa è veramente molto dif-
"cile. Sia
l’amor de soi
che
l’amor propre,
richiedono, tuttavia,
educazione, processi educativi capaci di rendere quanto più
equilibrato il comportamento umano, limiti la passione, la
tenga a bada af"nché da criticità si trasformi in positività.
Questo, come dicevo, è il merito di Rousseau, è il suo messag-
gio; quella centralità dell’educazione che spesso le teorizza-
zioni novecentesche hanno ignorato o al più patologicizzato
mediante una eccessiva psicoanalizzazione di un fenomeno
di crescita, l’adolescenza, che se ben “governato”
4
porta ad
una adultità sana. Ecco il vero problema della contempora-
neità: l’adultità sana, ben vissuta. Il fenomeno della prolun-
gata adolescenza è preoccupante perché mette a repentaglio
proprio il superamento del conYitto rousseauiano tra
l’amor
de soi
e
l’amor propre
. L’adulto si confonde con l’adolescente
e questo provoca non pochi problemi sociali. La relazione
3
Ivi, p. 493.
4
Gouverneur
è il verbo adoperato da J.J. Rousseau nell’
Émile
a proposito del-
l’educatore e dell’educazione
.