QD5 - Bisogni educativi speciali (BES) - page 19

Unità 1
L’integrazione scolastica
degli alunni con disabilità
e degli alunni con BES
Sotto l’unica voce di Bisogni Educativi Speciali sono comprese le situa-
zioni di difficoltà dovute a disabilità e quelle non derivanti da disabili-
tà. Così è, correttamente, nello spirito della Direttiva del 27/12/2012
Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizza-
zione territoriale per l’inclusione scolastica
” e della relativa C.M. n. 8 del
6/3/2013. Il problema da sempre fondamentale delle diversità di fron-
te ai compiti di apprendimento è divenuto in Italia oggetto di attenzio-
ne legislativa con la Legge n. 517/1977, che pose contestualmente sia
l’impegno alla differenziazione dell’azione pedagogico-didattica nei
confronti delle situazioni di difficoltà sia l’integrazione degli alunni
con disabilità nella scuola comune, precedendo di molto con grande
slancio e non senza importanti risultati gli altri paesi.
Il tema della diversità nell’apprendimento è profondamente maturato
in questi decenni portando alla formulazione – purtroppo tardiva, in
questo caso, rispetto a diversi altri paesi – della Legge 170/2010 dedi-
cata al problema dei Disturbi Specifici di Apprendimento (seguita dal-
le importanti Linee Guida). Ora la Direttiva del 27/12/2012, rivolta
agli alunni e studenti con Bisogni Educativi Speciali intende portare
a compimento la vocazione italiana, così profondamente maturata da-
gli anni della L. 517/1977, alla realizzazione di una scuola realmente
inclusiva, in grado di differenziare la propria azione in rapporto alle
differenti situazioni davanti all’apprendimento. La cresciuta sensibili-
tà sociale, aumentata insieme all’aumentata complessità della società
stessa e resa più acuta e accorta dalla maggiore attenzione, in tutti i pa-
esi occidentali, ai diritti della persona, ha portato alla consapevolezza
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