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Le competenze QSEN forniscono indicazioni su come mantenere la sicurezza e la qualità

dell’assistenza infermieristica.

Assistenza ambulatoriale

e domiciliare

fornisce

informazioni sulle capacità di

esecuzione in diversi contesti

assistenziali.

Assistenza ambulatoriale e domiciliare

Somministrazione di farmaci per via orale

L’infermiere deve insegnare al paziente a:

Imparare i nomi dei farmaci, le loro azioni e gli effetti collaterali e a

portare sempre con sé un elenco completo di tutte le prescrizioni,

i farmaci da banco e i rimedi casalinghi.

Tenere i farmaci fuori dalla portata dei bambini e degli animali

domestici.

Se per somministrare un farmaco a un neonato si utilizza una

siringa, rimuovere ed eliminare il cappuccio. I neonati e i bambini

piccoli possono soffocare con questi oggetti.

Assumere i farmaci solo come prescritto. Sapere quali farmaci

devono essere assunti a stomaco vuoto e quali ai pasti. Con-

sultare l’infermiere, il farmacista o il medico per qualsiasi pro-

blematica sul farmaco.

Controllare sempre l’etichetta del farmaco per essere sicuri di

assumere il farmaco corretto.

Richiedere delle etichette dei farmaci con scritte più grandi se si

hanno problemi di vista.

Conoscere la data di scadenza ed eliminare i farmaci scaduti.

In precedenza, la maggior parte delle persone smaltiva i vec-

chi medicinali gettandoli nel water. L’Environmental Protection

Agency (EPA) non lo consiglia più. Informare i pazienti sulle

norme vigenti nel Paese di appartenenza. Molte città hanno

strutture per i ri!uti domestici pericolosi dove poter smaltire i

farmaci scaduti. Tuttavia, seguendo le precauzioni elencate di

seguito, i farmaci scaduti possono essere smaltiti nella spazza-

tura: conservare il farmaco nel contenitore originale e segnare

il nome della persona; aggiungere un prodotto non tossico,

ma di cattivo gusto (per es., pepe di cayenna, senape) al

contenitore per impedire a individui o animali di mangiarlo; por-

lo in un contenitore robusto sigillato con nastro e fare in modo

che questo contenitore sia l’ultima cosa messa nel bidone della

spazzatura.

Chiedere al farmacista, se necessario, di sostituire i tappi di sicu-

rezza con altri di più semplice impiego.

Se non si sono assunte tutte le dosi previste, chiedere spiega-

zioni all’infermiere, al farmacista o al medico, ma non assumer-

le mai tutte insieme.

Non frantumare o tagliare una compressa/capsula senza aver

prima chiesto all’infermiere, al farmacista o al medico. Così fa-

cendo, si potrebbe compromettere l’assorbimento del medici-

nale.

Non sospendere mai il farmaco senza aver consultato il medico.

Domandare sempre al farmacista prima di assumere farmaci non

prescritti. Alcuni prodotti da banco possono interagire con la te-

rapia prescritta.

Inoltre, l’infermiere può preparare un piano farmacologico per ai-

utare i pazienti e i caregiver a ricordare lo schema di assunzione dei

farmaci. Un contenitore di pillole settimanale (disponibile in farmacia)

o una lista scritta possono risultare utili.

CURA CENTRATA SUL PAZIENTE

Etnofarmacologia

La risposta dei farmaci può essere modi!cata dall’etnia. Fino a qual-

che tempo fa, ricerche cliniche erano condotte su maschi caucasici

anche quando la malattia che doveva essere studiata, colpiva pre-

valentemente altri gruppi etnici. Ricerche hanno dimostrato che

non

può esistere uno standard.

IMPLICAZIONE PER L’INTERVENTO DEGLI INFERMIERI

Ricordare che possono esserci differenze nella risposta alle me-

dicazioni tra diversi gruppi etnici.

Evitare stereotipi.

Chiedere al paziente riguardo le proprie credenze e valori sul-

le cure.

Accettare le differenze nelle pratiche e nelle credenze delle al-

tre culture.

Condurre una valutazione culturale per ogni paziente.

Imparare gli effetti dei farmaci (anche gli effetti avversi) correlati ai

diversi gruppi etnici.

Porre direttamente al paziente, domande speci!che per rile-

vare la presenza o l’assenza di potenziali effetti avversi dei far-

maci.

Controllare il paziente e documentare i risultati accuratamente,

poiché potrebbe essere possibile mantenere gli stessi effetti te-

rapeutici con un dosaggio minore del farmaco.

Implementare un piano di trattamento con il paziente e la famiglia

che corrisponda con le loro credenze culturali mentre si sommi-

nistrano i necessari trattamenti moderni.

Considerare il contesto culturale quando si piani!ca l’educazione

infermieristica al paziente e alla famiglia.

CURACENTRATASULPAZIENTE

Modelli culturali

MANIFESTAZIONI CLINICHE

Febbre

Aumento della frequenza cardiaca (tachicardia)

Aumento della frequenza e della profondità del respiro

Brividi

Cute pallida e fredda (durante la fase di insorgenza)

Sensazione di freddo (durante la fase di insorgenza)

Comparsa di “pelle d’oca” (durante la fase di insorgenza)

Occhi vitrei

Vampate, cute calda

Sudorazione

Manifestazioni cliniche

delineano i segni e i

sintomi che gli infermieri incontreranno nella

pratica clinica.

Avvertenza

per la

sicurezza

riporta gli

obiettivi nazionali per la sicurezza dei

pazienti e identi!ca altre informazioni

cruciali sulla sicurezza.

AVVERTENZA

2014 Obiettivi della Joint Commission sulla sicurezza dei pa-

zienti (2013a)

OBIETTIVO 3: COMUNICARE ACCURATAMENTE AL PAZIEN-

TE LE INFORMAZIONI RIGUARDO LE TERAPIE.

Razionale:

è evidente che discrepanze nelle terapie possono modi-

care i risultati.

Con la riconciliazione farmacologica si intende di iden-

ti!care e risolvere le discrepanze – è un processo di comparazione

delle terapie che il cliente sta assumendo (o dovrebbe assumere) con

nuove prescrizioni mediche. La comparazione deve tener presente

eventuali duplicazioni od omissioni delle terapie, la loro interazione e la

necessità di continuare la terapia attuale.

SICUREZZA

Modelli culturali

si focalizzano su

approcci e tecniche da utilizzare

in rapporto al background

culturale dei pazienti.

INFORMAZIONI CLINICHE AG

GIUNTIVE!

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