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Libro I

Diritto amministrativo e disciplina del pubblico impiego

>

agli impieghi nelle Pubbliche Amministrazioni si accede mediante concorso, salvo

i casi stabiliti dalla legge.

L’art. 98, dal canto suo, afferma che: «I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo

della Nazione. Se sono membri del Parlamento, non possono conseguire promozioni

se non per anzianità. Si possono con legge stabilire limitazioni al diritto d’iscriversi

ai partiti politici per i magistrati, i militari di carriera in servizio attivo, i funzionari

ed agenti di polizia, i rappresentanti diplomatici e consolari all’estero.

Ne risulta che:

>

la titolarità del potere esecutivo è attribuita al Governo, che la esercita attraverso la

Pubblica Amministrazione;

>

quest’ultima è l’organizzazione di mezzi e di persone cui è devoluta la funzione di

raggiungere gli obiettivi di interesse pubblico de niti dall’ordinamento.

1.2

Le fonti del diritto amministrativo

1.2.1

I regolamenti statali e gli atti amministrativi generali

I regolamenti sono atti

formalmente amministrativi

, perché provenienti da organi

dell’apparato amministrativo, e

sostanzialmente normativi

, in quanto idonei, nei

limiti stabiliti dalle fonti di rango primario, a immettere nuove norme nell’ordina-

mento giuridico; ne consegue che si tratta di

fonti del diritto di rango secondario in

quanto subordinate alla legge

.

Il procedimento per la loro adozione è disciplinato dall’art. 17, della L. 400/1988 e

prevede i seguenti passaggi:

>

deliberazione del Consiglio dei Ministri;

>

assunzione del parere del Consiglio di Stato (da rendersi entro 90 giorni dalla ri-

chiesta);

>

emanazione da parte del capo dello Stato (assumono la denominazione di «decreti

del Presidente della Repubblica»);

>

visto e registrazione della Corte dei Conti e successiva pubblicazione in Gazzetta

Uf ciale.

La potestà regolamentare è attribuita allo

Stato

, alle

Regioni

e agli

enti locali

(Pro-

vince, Città metropolitane e Comuni). Sia pure in maniera limitata, essa compete an-

che ad altri enti quali ordini e collegi professionali, Camere di commercio, aziende

speciali del Comune.

Sono fonti di produzione del diritto soltanto i

regolamenti esterni

, quelli cioè che si

rivolgono a soggetti estranei all’ordinamento dell’ente od organo che li emana. Non

possono considerarsi fonti del diritto i

regolamenti interni

, che disciplinano l’organiz-

zazione interna di un organo o di un ente e perciò si rivolgono soltanto ai soggetti

che di tale organizzazione fanno parte.

Nell’ambito dei

regolamenti statali

bisogna distinguere fra:

>

regolamenti governativi o presidenziali

, emanati con decreto del Presidente della Re-

pubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, sentito il parere del Con-

siglio di Stato;