

Presentazione
Il volume è il frutto di un’esperienza trentennale nella formazione
del personale sanitario, degli insegnanti e dei professionisti operanti
a vario titolo nei servizi alla persona.
Nel 2002 è entrata in vigore la legge che ha introdotto l’ECM (Edu-
cazione Continua in Medicina), per la quale tutti i professionisti della
salute sono obbligati a frequentare corsi di aggiornamento accreditati,
necessari per l’acquisizione di un preciso numero di crediti formativi.
Da allora, il mondo formativo ha subito una profonda trasforma-
zione. L’obbligatorietà da alcuni è stata salutata come una preziosa
opportunità di crescita professionale e da altri solo come un dovere
da rispettare.
Al di là delle diverse reazioni, è indubbio che qualcosa sta cam-
biando nella formazione del personale che opera in ambito sanitario
e assistenziale.
Come psicologo e pedagogista, nonché fondatore e responsabile
del CeF – Cultura e Formazione, Centro studi e ricerche –, già molti
anni prima dell’introduzione dell’ECM operavo nella formazione, ri-
volta soprattutto, ma non esclusivamente, alle categorie sanitarie, e
fin da allora mi ero reso conto che i contenuti proposti nei corsi di
aggiornamento riguardavano, nella stragrande maggioranza dei casi,
gli aspetti strettamente tecnici dei diversi ruoli professionali e che le
tematiche umanistiche ad essi trasversali erano quasi completamente
assenti, salvo qualche lodevole eccezione.
Ricordo, anzi, che in un convegno da me organizzato, dedicato ad
argomenti di natura relazionale, nell’ambito del quale per la prima
volta si affrontava il tema della tenerezza nell’assistenza, alcuni pro-
fessionisti (tra questi dirigenti, medici, capisala e infermieri) erano
stati dissuasi dalle direzioni sanitarie dal prendervi parte con la mo-
tivazione che tematiche di quel genere non avevano nulla a che fare
con la formazione: partecipare sarebbe stato soltanto una perdita
di tempo, ciò che contava veramente nella Sanità era la cosiddetta
“competenza tecnica”.
Tutto ciò era il frutto di un convincimento, originato da una cultura
precisa, secondo la quale un medico, un infermiere, un fisioterapi-
sta, un tecnico di laboratorio, un operatore sanitario qualsiasi era ri-