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Finalità e struttura dell’opera
Una scuola che intenda seriamente impegnarsi nella difficile sfida dell’integrazione e
dell’inclusione deve essere in grado di accettare e accogliere ogni allievo nel modo mi-
gliore, fornendo risposte soddisfacenti ai bisogni educativi
speciali
e
specifici
di cui cia-
scuno è portatore.
La “
scuola dell’inclusione
” deve dunque dotarsi di
professionalità altamente quali-
ficate
, abilitate alla costruzione di piani educativi personalizzati per allievi portatori di
disabilità o appartenenti a categorie sociali disagiate e deve essere in grado di dialogare
con medici, psichiatri e specialisti della riabilitazione, promuovendo percorsi educativi e
riabilitativi in un’ottica multidisciplinare e plurispecialistica.
La scuola ha il compito di “prendere in carico” gli alunni diversamente abili, dall’os-
servazione iniziale fino all’attuazione di modalità operative per realizzare il percorso
didattico. Per garantire il
diritto all’apprendimento
a tutti gli alunni, anche a quelli che
presentano
bisogni educativi speciali
, occorre un particolare impegno da parte dei do-
centi in relazione agli stili educativi, alla trasmissione-elaborazione dei saperi, ai metodi
di lavoro, alle strategie di organizzazione delle attività in aula.
In questo contesto il ruolo del
docente di sostegno
, professionista nel gestire la diver-
sità, è indispensabile: si tratta di un
ruolo complesso
per il cui esercizio sono richieste
vastissime competenze socio-psico-pedagogiche correlate allo sviluppo delle abilità co-
gnitive, sociali, psichiche nonché tecniche didattiche utili alla rimozione degli ostacoli
che il deficit comporta.
Ricordiamo infatti che il docente di sostegno deve:
>
>
non solo
assistere
nel processo di apprendimento gli
alunni disabili
, ma anche
aiutare
l’insegnante curricolare
a lavorare meglio con loro e con la classe nel suo complesso,
perché entrambi (il docente e il disabile) non costituiscono delle entità separate rispet-
to al
gruppo
, ma al contrario ne sono parti integranti;
>
>
aiutare i colleghi a comprendere le potenzialità dell’alunno diversamente abile e ren-
dersi egli stesso interprete della
relazione
tra
programmazione
e
azione didattica indi-
viduale
;
>
>
essere preparato non tanto a rispondere alle necessità fisiologiche del disabile, quanto
piuttosto essere competente nei
diversi linguaggi
e, nell’era del computer, nell’uso di
quelle
tecnologie informatiche
che possano facilitare lo sviluppo relazionale e cognitivo
dell’allievo;
>
>
partecipare alla stesura del
Piano educativo individualizzato
assieme al consiglio di clas-
se, perché la collegialità nell’esercizio della funzione docente è una delle principali
caratteristiche della scuola di oggi, e favorire la
collaborazione
tra scuola, famiglia e
servizi extrascolastici.
L’insegnante di sostegno è dunque un docente dotato di una specializzazione di alto pro-
filo che ne qualifica la professionalità e l’intervento specifico. Un soggetto culturale e
didattico la cui formazione richiede una preparazione di livello universitario.