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tecnologie. La lezione frontale, di lunga tradizione, offre indubbi
vantaggi quando si tratta, per esempio, di comunicare un gran nu-
mero di informazioni a un gran numero di astanti. Tuttavia, quan-
do lo scopo è quello di stabilire scambio, confronto, discussione,
apprendimento uno dall’altro, la lezione frontale va ripensata,
e con essa i suoi limiti. Se l’insegnante non può più essere oggi
considerato come un semplice trasmettitore di informazioni ma,
al contrario, un “ricercatore” che, riflettendo continuamente sul
proprio modo di insegnare impara a migliorare la sua professione,
allora egli diventa il “regista” del processo di apprendimento. Solo
così, il paradigma insegnamento-apprendimento, da individualisti-
co, si trasformerà in collaborativo, in cui anche l’alunno rivestirà
un ruolo attivo e partecipativo. La conoscenza è un lavoro condivi-
so: un apprendimento più coinvolgente è più duraturo. Su questa
premessa, esamineremo i presupposti dell’apprendimento colla-
borativo e cooperativo, le relative teorie di riferimento, la forma-
zione dei gruppi di apprendimento e vedremo in che modo stabi-
lire quell’“interdipendenza positiva” che costituisce un elemento
essenziale dell’apprendimento cooperativo, per cui ogni membro
del gruppo percepisce di essere indispensabile per il gruppo stes-
so, avendo un obiettivo comune da raggiungere, con conseguenti
risultati positivi sia riguardo la motivazione e l’impegno, sia la qua-
lità delle relazioni interpersonali.
La
terza parte
è, infine, incentrata sulla
pratica dell’attività didat-
tica
e contiene esempi di
Unità di Apprendimento
e di organizza-
zione di attività di classe: per ciascuna
simulazione di lezione
sono
evidenziati le scelte didattiche e metodologiche adottate.
Ulteriori
materiali didattici
e
approfondimenti
sono disponibili
nell’area riservata a cui si accede mediante la registrazione al
sito
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secondo la procedura indicata nel frontespizio del
volume.
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Prefazione