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Capitolo 2
Finalità e metodi di insegnamento delle
scienze sperimentali
Già dalla sua etimologia (
insignare
= mostrare, indicare) si comprende che il
risultato dell’insegnamento è far apprendere, non far sapere. Far sapere non
è insegnare, ma informare. “
Insegnare è un’attività che mira a suscitare un’attività.
Coloro che riducono l’insegnamento a una trasmissione di sapere lo misconoscono total-
mente. La maggior parte delle innovazioni hanno il vantaggio proprio di dimostrarci che
insegnare non significa far registrare ma far fare: lo scopo che si propongono non è d’in-
segnare meno, ma d’insegnare meglio. In ogni caso mettono in rilievo che ‘apprendere’ è
un verbo attivo
.”
1
È quindi un dato acquisito che per essere un buon insegnante
non basta sapere ciò che si deve insegnare. Il docente, “
per saper insegnare quel
che s’insegna
”
2
, dovrà sviluppare competenze didattiche specifiche della propria
disciplina. Questo significa saper passare da una logica dei programmi a quella
della programmazione, che consiste nell’identificazione dei differenti livelli di
obiettivi in relazione alla disciplina e al contesto in cui si opera, nella pianifi-
cazione di moduli per l’insegnamento e l’apprendimento, sapendoli adattare
al livello scolastico specifico e rimodellare nel corso dell’attuazione, e nel pro-
gettare la valutazione delle differenti azioni didattiche, monitorandole con gli
strumenti più idonei. In un corso di Scienze, frequenti sono i momenti in cui
l’osservazione di fenomeni naturali e non si sposta verso la realtà territoriale
più vicina all’allievo. Con la conoscenza del territorio, delle sue offerte e dei
suoi bisogni, spesso il docente trova la “leva” della motivazione allo studio per
ciascuno dei suoi alunni. Progettare un percorso che cammini nel suo sviluppo
parallelamente ai contenuti disciplinari accresce gli stimoli e risveglia la curio-
sità ed il desiderio di imparare, attraverso la ricerca-azione, per comprendere
meglio ciò che avviene nella realtà, sollecitando l’applicazione delle tecniche
di problem solving già in allievi di questa fascia di età. Se si prova ad esaminare
in qualche modo qual è il livello di cultura scientifica di uno studente della
scuola secondaria e dell’università o di un adulto in possesso di una formazio-
ne non scientifica, ci si rende conto che la situazione è davvero drammatica. Si
constata, infatti, sia nella popolazione adulta che tra i giovani, un sempre più
diffuso analfabetismo scientifico, aggravato da una profonda demotivazione
(1)
O. Reboul, “Apprendimento, insegnamento e competenza”, Armando ed., p. 73.
(2)
G. Benvenuto, “Il profilo professionale dell’insegnante nella formazione iniziale univer-
sitaria” in “La Ricerca”, p. 2.