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Capitolo 1

Le scienze sperimentali nell’educazio-

ne scientifica

I programmi ministeriali per la suola media del 1979 e per la scuola elementa-

re del 1985, segnano una svolta rilevante rispetto all’impianto culturale, fonda-

mentalmente umanistico dei precedenti. Secondo tali programmi la scuola

diventa formativa e deve permettere l’acquisizione “

di capacità logiche, scientifi-

che, operative e delle corrispondenti abilità e la progressiva maturazione della coscienza

di sé e del proprio rapporto con il mondo esterno

”; “

l’educazione scientifica deve interes-

sare l’intero processo formativo

” e l’alunno deve acquisire il metodo scientifico,

quale metodo rigorosamente razionale di conoscenza che si concretizza in capacità con-

cettuali e operative

”. Nella scuola dell’obbligo l’educazione scientifica viene ad

avere finalità formative ed educative. Non si guarda più a quante conoscenze

si hanno ma al metodo con cui si acquisiscono. Acquisire un metodo scientifi-

co vuol dire imparare a rapportarsi con il mondo e con la realtà circostante.

La legge n. 53/03 e la C.M. 270/99 (Progetti speciali per l’educazione scien-

tifico-tecnologica), sottolineano l’importanza di una didattica di competenze,

oltre che di contenuti. Tale importanza è evidenziata anche dalla Riforma Gel-

mini al fine di certificare le competenze al termine dell’obbligo scolastico. La

didattica per competenze va pianificata partendo dagli obiettivi di apprendi-

mento definiti in termini di abilità comuni alle scienze sperimentali e non solo

dai contenuti. Bisogna lavorare sulle competenze, in particolare su quelle che

fanno riferimento all’apprendimento permanente e permettono un approccio

e uno sviluppo del pensiero critico. Questo renderà gli studenti capaci di

acquisire anche altri saperi autonomamente. È necessario, quindi, perseguire

conoscenze e abilità che permettano di saper interpretare e spiegare i fenome-

ni naturali, come si desume anche dal D.M. del 22-8-2007, dove si individuano

saperi e competenze afferenti all’asse scientifico-tecnologico da acquisire

durante l’obbligo scolastico.

Nel dicembre 2007, sono stati, inoltre, resi pubblici i risultati dell’indagine

OCSE-PISA del 2006. Nell’indagine basata sull’analisi delle competenze in

ambito scientifico di studenti del biennio superiore di 57 Paesi, gli studenti ita-

liani non hanno conseguito buoni risultati per le Scienze. In quest’ottica di

“emergenza educativa e formativa” il Ministero non dà più programmi precisi

che il docente deve seguire, ma indicazioni generali da cui il docente deve ope-

rare una scelta motivata.

È infatti demandato alla professionalità dell’insegnante stabilire quali e

quante siano le “conoscenze di base” che i suoi allievi dovranno acquisire.