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8 PARTE PRIMA – DIVENTARE AGENTE DELLA POLIZIA PENITENZIARIA

do si pensa che la riposta esatta sia già la prima, è opportuno leggere anche le altre che po-

trebbero contenere in sé la tale risposta, ma con ulteriori precisazioni che la rendono più esat-

ta, e così via.

Altro consiglio da tenere a mente è quello di affidarsi alle proprie forze e non cercare aiuti

dall’esterno, da un partecipante al concorso vicino di banco, che potrebbe saperne ancora

meno di voi, o dal personale preposto alla vigilanza, il quale non è in possesso delle risposte

esatte; tutti questi atteggiamenti tra l’altro potrebbero farvi escludere automaticamente dal

concorso.

Nell’esecuzione del test gioca un ruolo importante il tempo a disposizione. Di norma, esso

consente di terminare lo svolgimento dei quesiti a un soggetto dotato di una buona prepara-

zione e che non si lasci prendere dal panico dello scorrere inesorabile del tempo o dall’annun-

cio di qualche membro della Commissione che avvisa il volgere al termine dell’orario asse-

gnato.

All’inizio della prova, dopo che la Commissione dà il segnale di inizio, il candidato do-

vrà rapidamente fare il calcolo del tempo da dedicare in media alla risoluzione di ogni

quesito.

Il candidato previdente si sarà già informato sul numero dei quesiti forniti e sul tempo a di-

sposizione, pertanto sarà avvantaggiato in questo compito. Inizierà a fornire le risposte e, qua-

lora si accorgerà che un quiz è piuttosto ostico o richiede molto tempo per la soluzione, lo

contrassegnerà nel foglio delle domande per, eventualmente, ritornarci alla fine del questio-

nario, dopo che avrà risposto a tutti gli altri quesiti. In questo caso occorre prestare attenzio-

ne nel tralasciare anche lo spazio nel foglio risposte corrispondente a quella domanda saltata

(se non si svolge il quesito n. 3 si salta anche la riga delle risposte n. 3).

L’assegnazione del tempo medio non deve essere rigida, poiché il tempo da dedicare alla ri-

soluzione dei quesiti è variabile a seconda della loro difficoltà, tuttavia va tenuto presente che

a parità di tempo è opportuno svolgere più quesiti facili che farne meno con risoluzione più

complessa.

Una volta terminato il questionario, e aver fornito il maggior numero di risposte considerate

esatte, si potrà tornare a dedicare del tempo a quelle domande tralasciate e contrassegnate.

Il discorso fin qui espresso è valido quando ai quesiti è attribuito uno stesso punteggio, qua-

lora, invece, ai quesiti siano attribuiti punteggi differenti è opportuno dedicare, in media, tem-

pi diversi a seconda del punteggio, al fine di trarne vantaggio, in termini di punti, in sede di

correzione e valutazione.

1.4.3 I

mportanza del

punteggio

Il punteggio riportato in sede di esame alle selezioni, ma vale anche per gli altri accertamen-

ti, è di

fondamentale importanza

perché si deve raggiungere un punteggio tale che consen-

ta di classificarsi nei posti utili della graduatoria provvisoria per l’accesso agli accertamenti

successivi; inoltre, esso potrà essere computato per la formazione della graduatoria finale di

merito che

dichiarerà

i vincitori del concorso.

Analizzando specificatamente il concorso per Agenti della Polizia Penitenziaria, la

gradua-

toria finale di merito

viene formata sulla base del punteggio riportato nella

prova d’esame

e

dal punteggio attribuito ai

titoli

.

È stato posto in risalto come il punteggio riportato in sede di esame concorra alla formazio-

ne della graduatoria e che, quindi, lo stesso debba essere il più alto possibile, risultato otteni-

bile esclusivamente grazie ad uno studio attento e meticoloso e, all’occorrenza, attraverso ser-

vizi adatti di sostegno.