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PREFAZIONE
L’accurato e aggiornato lavoro di Emilio Padoa-Schioppa giunge quanto mai opportuno
e tempestivo nel panorama editoriale italiano, per una ragione principale connessa a
un paradosso dell’insegnamento e dell’apprendimento delle scienze della vita. Da un
lato, sappiamo dalle scienze cognitive più avanzate che la mente umana è influenzata
da vincoli cognitivi profondi – prodotti essi stessi dalla nostra evoluzione! – che rendono
la spiegazione evoluzionistica contro-intuitiva, cioè in contrasto con il senso comune e
con le intuizioni immediate di studenti e docenti. La tendenza spontanea all’animismo,
la preferenza per interpretazioni intenzionali del mondo esterno (basate su scopi, signi-
ficati occulti, progetti), la forte predisposizione per narrazioni e ricostruzioni storiche di
tipo teleologico sono attitudini cognitive umane rivelatesi utili in epoche passate dell’e-
voluzione sociale di
Homo sapiens
, ma oggi in contrasto con le spiegazioni scientifiche
basate sulla probabilità, su meccanismi demografici di tipo popolazionale, su reti di rela-
zioni che producono scenari sempre diversi e imprevedibili.
Lo stesso Darwin, nelle diverse edizioni dell’
Origine delle specie
, sembra rendersene conto
e in alcuni frangenti mostra un certo pessimismo sulla possibilità che la sua rivoluzione
scientifica possa essere recepita (e insegnata) facilmente e rapidamente. In una lettera a
Thomas H. Huxley confessa il suo timore che la spiegazione evoluzionistica possa essere
accolta soltanto dopo molte generazioni, perché troppo forte è il potere del “frainten-
dimento intenzionale”, del non volersi arrendere all’evidenza di un’evoluzione priva di
direzioni e di progetti più o meno intelligenti. Non aveva torto, visto che un secolo e
mezzo dopo siamo ancora alle prese con un diffuso sentimento anti-darwiniano, che a
volte prende le forme esplicite del neocreazionismo biblico nordamericano e altre volte
le forme mascherate di “dissidenza” anti-darwiniana, come spiega bene Padoa-Schioppa
in un passaggio del volume.
Dall’altro lato tuttavia, e qui si incentra il paradosso, evidenze scientifiche altrettanto cor-
roborate attestano che un’educazione scientifica avanzata e coinvolgente, purché preco-
ce (scuola secondaria di primo grado, scuola primaria e persino dell’infanzia), può dare
risultati straordinari di apprendimento, incidendo in modo significativo sul modo più
consapevole e maturo con cui gli studenti delle classi successive e gli adulti affronteranno
i temi evoluzionistici, ecologici e più in generale scientifici. Questa evidenza smentisce la
teoria assurda secondo cui solo ragazzi di una certa età, magari dopo la scuola dell’obbli-
go, possano imparare l’evoluzione e l’ecologia.
Il dato sugli effetti dirimenti di un’educazione scientifica precoce mostra anche un altro
aspetto della psicologia umana nelle fasi di sviluppo: quei vincoli cognitivi profondi che
rendono la spiegazione darwiniana difficile e contro-intuitiva non sono invincibili, non
sono incisi per sempre nella materia grigia del nostro cervello. Fanno sentire la loro pre-
senza se non c’è un contesto culturale favorevole alla scienza, ma possono al contrario
essere controbilanciati e resi innocui attraverso l’esperienza e l’apprendimento in situa-
zioni partecipative e interattive come quelle descritte e proposte in questo libro. Il pregio
del lavoro di Padoa-Schioppa è che parte proprio dalla consapevolezza che in materia di
educazione scientifica abbiamo una cattiva notizia e una buona notizia allo stesso tempo.
Abbiamo idee e storie bellissime da raccontare, ma anche trappole da evitare (qui meti-