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Capitolo 2
Lo Stato: funzioni e forme
13
>
la base sociale dello Stato si allarga attraverso il suffragio universale e diretto (
Stato
pluriclasse
), con il conseguente riconoscimento del più ampio
pluralismo politi-
co
(concorrenza fra diversi partiti politici),
economico
(compresenza di molteplici
organizzazioni sindacali in rappresentanza delle diverse categorie economiche e
produttive),
sociale
(massima libertà di associazione riconosciuta ai privati),
cultu-
rale
(libertà di insegnamento, diritto di istituire scuole e istituzioni di alta cultura,
libertà della scienza e dell’arte) e
religioso
(riconoscimento dell’eguale libertà di
tutte le confessioni religiose);
>
la Costituzione, che racchiude e riconosce i principi e i valori fondanti dell’ordina-
mento, può essere modi cata soltanto da una legge approvata con un procedimen-
to più complesso e da una maggioranza più ampia di quella richiesta per l’approva-
zione di una legge ordinaria (
Costituzione rigida
);
>
il principio di legalità si evolve in
principio di legalità costituzionale
, con la con-
seguenza che anche la legge ordinaria deve conformarsi alla Costituzione e, a ga-
rantire che ciò avvenga, è preposto un organo giurisdizionale particolare, la
Corte
costituzionale
;
>
il
principio di separazione dei poteri
non viene superato, ma si arricchisce di nuove
funzioni e nuovi organi e, inoltre, si af da a una gura
super partes
con funzioni di
garanzia (Presidente della Repubblica) il compito di assicurare l’equilibrio fra i vari
poteri dello Stato;
>
la necessità di includere nello Stato anche le fasce di popolazione più deboli im-
pone una
politica economica e sociale interventista
, nalizzata a ridistribuire la
ricchezza;
>
l’intervento statale si concretizza anche nella promozione di un’
economia mista
,
caratterizzata dalla proprietà pubblica e privata dei mezzi di produzione, dalla par-
tecipazione diretta dello Stato allo sviluppo economico attraverso le imprese pub-
bliche, da politiche regolatorie volte a realizzare ni sociali.
Nel ventunesimo secolo, le democrazie pluraliste si trovano ad affrontare s de anco-
ra in larga parte inedite, fra cui quella lanciata dagli imponenti fenomeni migratori,
che ne potrebbero, nel lungo periodo, modi care in maniera de nitiva il volto. Sul
piano economico, la
globalizzazione
e il
neoliberismo
impongono politiche di priva-
tizzazione e di contenimento della pressione scale, per evitare che capitali e impre-
se si trasferiscano in Paesi con politiche più incentivanti. Ciò ostacola notevolmente
le politiche di redistribuzione della ricchezza attraverso la leva scale (
crisi scale
dello Stato
). Lo Stato in crisi nanziaria tende a ritrarsi ancor più dalla società e
dall’economia, delegando ai privati lo svolgimento di compiti che in passato erano
af dati in via esclusiva ad apparati pubblici (
sussidiarietà orizzontale
). Sullo scena-
rio internazionale, in ne, lo Stato democratico cede fette sempre più ampie della
propria sovranità a organizzazioni sovranazionali e, sul piano territoriale, riconosce
autonomie sempre più robuste alle comunità intermedie (
sussidiarietà verticale
).
2.6
Le forme di Stato secondo l’articolazione territoriale
Secondo l’articolazione territoriale della sovranità, e quindi il modo in cui è distri-
buito il potere sul territorio, si distingue fra Stato unitario, Stato federale e Stato
regionale.