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Parte Prima

Le Scienze dell’educazione: fondamenti

www.

edises

.it

gico e alla ricerca di uno statuto epistemologico autonomo e scientifico per

il sapere pedagogico dell’educazione. L’esito finale di questo percorso, dopo

l’affermazione accademica del paradigma delle scienze dell’educazione, fu il

rifiuto della filosofia dell’educazione e la sua progressiva scomparsa come inse-

gnamento dai curricoli della classe 18.

In questa sede non ci soffermeremo sulle implicazioni teoretiche relative al

passaggio dalla Pedagogia alle Scienze dell’educazione. Tali questioni trove-

ranno spazio nella sezione del testo dedicata alla Pedagogia. Quello che qui,

invece, ci interessa sottolineare sono gli aspetti di natura accademica e mini-

steriale legati a questo passaggio e al lento costituirsi della pedagogia come

sapere multidisciplinare, “aperto” al confronto con le altre scienze, filosofia,

psicologia, sociologia, antropologia, ecc.

Con i programmi Brocca, nei percorsi destinati all’indirizzo psico-socio-peda-

gogico quinquennale, le scienze dell’educazione vengono a configurarsi come

materie professionalizzanti rispetto al profilo formativo ipotizzato da questo

indirizzo. Esse sono presenti sia nel primo biennio con un insegnamento com-

plessivo, multidisciplinare, di quattro ore, “Elementi di sociologia, psicologia e

statistica”, sia nel triennio successivo con gli insegnamenti distinti di pedago-

gia, sociologia e psicologia.

I nuovi programmi, privilegiando la dimensione professionalizzante delle

scienze psico-sociali, raccoglievano la proposta del paradigma positivistico e

scientista delle scienze dell’educazione e cancellavano così l’orizzonte delle

scienze umane.

Il nuovo quadro curricolare Brocca ebbe di fatto come conseguenza quella di

recidere definitivamente il legame della pedagogia con la filosofia e di mette-

re la prima a servizio di altre due scienze, la psicologia e la sociologia, che ne

venivano a costituire il suo nuovo sfondo teoretico. I programmi Brocca, pur

non disconoscendo il valore sia della storia sia della filosofia, riconoscevano la

priorità degli obiettivi professionalizzanti delle scienze umane o dell’educazio-

ne. L’indirizzo di studio psico-sociale doveva formare un soggetto capace non

tanto di comprendere o spiegare i fenomeni macro e micro-sociali, bensì di

«descrivere in modo anche soltanto elementare l’interdipendenza che sussi-

ste tra costruzione della identità individuale e processi sociali e/o di gruppo;

descrivere alcuni caratteri elementari della vita sociale a livello sia micro che

macro-sociologico» per rilevarli, infine, in maniera oggettiva

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prescindendo da

categorie e spazi interpretativi fuorvianti del giudizio finale di verità.

1.1.2

 … alle scienze sociali

Le dizioni “scienze sociali” e “scienze dell’educazione” emergono e si consolida-

no, in parallelo, fra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta richiaman-

dosi in definitiva alle stesse discipline (sociologia e antropologia, psicologia e

4

Ivi

, p. 16.