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Parte Prima

Le Scienze dell’educazione: fondamenti

www.

edises

.it

po delle scienze umane contemporanee; poi, per aiutare lo stesso ad orientarsi

più facilmente nel dibattito odierno e per acquisire, altresì, consapevolezza di

una delle caratteristiche più significative delle scienze umane attuali, cioè la

continua osmosi tra concetti appartenenti a settori diversi.

1.1

 Scienze umane, scienze dell’educazione e scienze sociali:

verso una denominazione comune

1.1.1

 Dalle scienze umane …

La dizione “Scienze Umane” individua – avverte M.T. Moscato – «un macro

contenitore culturale, idealmente coincidente con le due classi di concorso

(A036, Filosofia e Scienze dell’Educazione e A037, Filosofia e Storia), ma

anche con i curricoli accademici delle lauree previste, rispettivamente, come

titolo di accesso alle stesse classi»

1

. A riempire questo contenitore sono tutte

quelle discipline che si occupano, quantunque a partire da prospettive diver-

se, dell’uomo segnandone l’esperienza, personale e collettiva.

Nel sostantivo

humanitas

si concentra in effetti l’identità e insieme il ruolo delle

scienze che fanno parte di questo macrocontenitore. Tali scienze – avverte la

su citata Moscato – «sarebbero “umane” perché “umanizzanti”, dotate cioè di

un intrinseco valore culturale e formativo, di una “dignità” privilegiata che le

“destina” all’umanizzazione dei cuccioli dell’uomo. “Scienze umane”, insom-

ma, perché hanno l’umanità (intesa come condizione umana) come oggetto di

indagine, ma anche perché hanno l’uomo (inteso come singola persona) come

soggetto destinatario»

2

.

Circa le origini di questa denominazione, essa si afferma solo verso la metà

degli anni Settanta del Novecento, allorquando all’orizzonte idealistico venne

contrapponendosi un altro ordine culturale. Attraverso un’azione di riforma

del sistema scolastico e dei suoi curricoli, Gentile aveva ridisegnato l’identità e

l’organizzazione interna dei diversi istituti.

In primis

i licei, tra i quali un ruolo

di prim’ordine spettava al Liceo Classico, da lui stesso considerato la scuola se-

condaria per eccellenza. I programmi del liceo classico erano strutturati in sen-

so storicistico e filosofico. A quest’ultimo, in particolare, Gentile riconosceva

un primato culturale e formativo intrinseco, tale da non necessitare di ulteriori

denominazioni che ne evidenziassero la funzione “umanizzante”.

Successivamente a Gentile, la contestazione dell’egemonia del sapere filosofi-

co portò ad un graduale riconoscimento del valore epistemologico delle altre

scienze, come psicologia e pedagogia (antiche sorelle minori della filosofia), e

della loro pari funzione “umanizzante”.

1

 M.T. Moscato, 2007, p. 10.

2

Ivi

, p. 11.