

Capitolo 1
I fondamenti epistemologici delle Scienze dell’educazione
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Da qui, il radicarsi nell’orizzonte scolastico-accademico, delle discipline socio-
antropologiche le quali, sebbene si collocassero nell’alveo della filosofia e mo-
strassero di avere antiche radici teoretiche, nel panorama culturale del secon-
do Novecento, si proponevano come scienze “nuove”.
La dizione scienze umane, oltre a rappresentare l’esito di questa contestazione
al primato della filosofia sulle altre discipline, era il risultato di una ridefinizio-
ne interna allo stesso paradigma delle scienze filosofiche.
A partire dagli anni Settanta, la riorganizzazione interna dei curricoli nella lau-
rea di Filosofia e la conseguente distinzione fra insegnamenti fondamentali e
complementari incisero notevolmente sulla evoluzione epistemologica, culturale
e perfino “politica” della disciplina filosofica. Da allora cominciò a registrarsi
nella comunità scientifica e negli ambienti accademici un progressivo allontana-
mento dalle questioni ontologico-metafisiche in favore di interessi epistemologi-
ci che avvicinarono i filosofi al pensiero scientifico, alle sue origini, alla sua storia
e ai suoi problemi di metodo. «L’avvicinamento progressivo dei filosofi all’area
scientifica finirà per riconfigurare il paradigma delle Scienze Umane nei termini
di un riconoscimento della Psicologia e Sociologia (riconosciute come “scien-
ze”) e di una ulteriore marginalizzazione della Pedagogia (della quale perdura
la rappresentazione ibrida di “filosofia minore”, per di più collocata idealmente
nell’ambito, epistemologicamente “perdente”, della Filosofia Morale)»
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.
Non solo la filosofia, ma anche le scienze storiche furono interessate da una tra-
sformazione epistemologica che riguardò i loro modelli di ricerca e i loro strumen-
ti. Tutto ciò ebbe delle conseguenze anche per le restanti scienze umane e sociali.
In forza delle suddette trasformazioni, sia nell’ambito della filosofia sia della
storia, negli ambienti accademici cominciarono a diffondersi denominazioni
quali “Filosofia e Scienze Umane”, oppure “Scienze Umane e Storia”, che indi-
carono sin da subito dei nuovi contenitori di ricerca.
In parallelo a queste vicende è importante – avverte la Moscato – tenere pre-
senti anche quelle relative all’insegnamento della Pedagogia. Quest’ultimo,
inserito originariamente come materia pre-professionale per i futuri maestri
elementari nel piano curricolare dell’ex Istituto Magistrale, era affidato, insie-
me alla psicologia, allo stesso docente di filosofia.
La condizione di subalternità della pedagogia alla filosofia in ambito accade-
mico perdurò, come già detto, finché sopravvisse di fatto l’orizzonte cultura-
le segnato dall’Idealismo che ebbe l’effetto di ridurre la pedagogia a filosofia
dell’educazione (o a filosofia
tout-court
),
oppure di considerare la pedagogia
come un terreno marginale di appannaggio della filosofia stessa. Per decenni
questa tendenza egemone della filosofia si tradusse, sul piano delle ricerche
accademiche, in un’abitudine dei pedagogisti a “filosofare” di educazione, ral-
lentando così il processo di fondazione scientifica autonoma della pedagogia.
Negli anni Settanta del secolo scorso, il lento delinearsi di una pedagogia d’i-
spirazione laica portò ad un rifiuto della matrice filosofica in campo pedago-
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Ivi
, p. 12.