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Finalità e struttura dell’opera
Il compito dei docenti è quello di “educare” la persona, nel senso etimologico
del termine che deriva dal latino
e-ducere
, cioè “tirar fuori”: aiutare bambini e
adolescenti a scoprire il valore di se stessi, delle cose e della realtà circostante.
È essenziale garantire il diritto all’apprendimento a tutti gli alunni, anche
a quelli che presentano bisogni educativi speciali. L’esercizio di tale diritto
comporta, da parte dei docenti, un particolare impegno in relazione agli sti-
li educativi, alla trasmissione-elaborazione dei saperi, ai metodi di lavoro,
alle strategie di organizzazione delle attività in aula. Tutto ciò si traduce nel
passaggio dalla “scuola dell’insegnare” alla “scuola dell’apprendere”, che lega
l’importanza dell’oggetto culturale e le ragioni del soggetto.
Un principio fondamentale dell’intervento didattico riguarda la capacità di
garantire un’integrazione in classe che sia realmente tale. Per ridurre le situa-
zioni di svantaggio che gli alunni con disabilità vivono, è necessario che venga
esplicitato l’impegno di tutti i componenti del gruppo dei docenti. Il criterio
regolativo deve essere garantito attraverso un duplice legame che valorizzi la
diversità nell’apprendimento: dell’alunno diversamente abile verso la classe,
ma anche dei compagni del gruppo nei suoi confronti. Questo doppio livello
di riconoscimento sta alla base innanzitutto dell’integrazione, e poi dell’in-
clusione, di tutti gli studenti con bisogni educativi speciali, principalmente di
coloro che vivono situazioni di particolare gravità. Un simile modo di vedere
va condiviso da tutti gli insegnanti, che devono vivere l’inclusione come un
compito educativo che interessa tutto il gruppo degli adulti.
L’istituzione scolastica deve essere attenta ad una molteplicità di aspetti.
Innanzitutto la localizzazione, poiché ogni realtà territoriale è chiamata a
partecipare ad un disegno unitario in modo originale, nel rispetto delle pecu-
liarità che la caratterizzano, del suo essere inserita in uno specifico contesto
sociale e culturale. In secondo luogo l’interdipendenza, che costituisce l’altro
versante della localizzazione: ogni singola realtà offre un contributo alle altre
e si arricchisce grazie agli scambi che il lavoro collaborativo rende possibile.
Questo processo è alla base della costituzione di una rete per l’inclusione degli
alunni diversamente abili.
L’obiettivo ultimo è fare in modo che sia il docente curricolare sia l’inse-
gnante di sostegno, in ottemperanza alle proprie specialità e competenze, in-
tervengano per facilitare la partecipazione attiva degli allievi con difficoltà
nell’apprendimento e nella relazione.
La scuola ha il compito di “prendere in carico” gli alunni diversamente abi-
li, dall’osservazione iniziale fino all’attuazione di modalità operative per rea-