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edises

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PREFAZIONE

L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità

è un processo irreversi-

bile

: così recita un passo saliente delle

Linee Guida per l’integrazione scola-

stica degli alunni con disabilità

,

promulgate dal Ministero dell’Istruzione,

dell’Università e della Ricerca nell’agosto del 2009. Ciò significa che – al

di là delle contingenze e delle innumerevoli difficoltà di varia natura – la

scuola italiana deve essere concepita come una scuola dell’

inclusione

in

una società inclusiva, protesa al progetto di vita di ciascuno.

Una scuola dove tutto avviene nei contesti ordinari, che ha in sé la

capacità di rispondere alla vasta gamma dei bisogni degli alunni e degli

studenti,

bisogni comuni

, come quello di sentirsi accolti e rassicurati, di

crescere, di migliorare, di sviluppare al meglio le proprie potenzialità, di

costruire la propria identità, di sviluppare il senso di appartenenza, ecc.

(Ianes, 2006) e

bisogni speciali

, nelle circostanze in cui il bambino o il

ragazzo viva

in/una situazione di difficoltà

.

All’interno di una scuola così concepita, la figura dell’insegnante è

sempre più centrale e la sua funzione imprescindibile. La maestra e il

maestro, la professoressa e il professore sono, infatti, i

garanti

e i

motori

dell’educazione

(Marescotti, 2006; Bellatalla, 2010).

Per tale ragione, l’insegnante deve possedere un repertorio di com-

petenze che gli permettano di svolgere compiutamente questa funzione

scientifica e socio-culturale. Si tratta di competenze, come rilevava già

Visalberghi nel 1978, volte alla

conoscenza dell’allievo

(con riferimento a

Rousseau), alla

conoscenza della società

(con riferimento a Dewey), alla

conoscenza dei metodi

(con riferimento a Pestalozzi), alla

conoscenza della

materia

. E se, a livello generale, tali conoscenze/competenze sono fonda-

mentali, la presenza nelle classi comuni degli alunni/studenti con Bisogni

Educativi Speciali e Specifici – così come si è venuta sviluppando e con-

solidando da oltre trent’anni in Italia – ha determinato e determina una

ulteriore specificazione, che concerne la

conoscenza delle caratteristiche

dell’allievo con disabilità

e la

conoscenza delle disabilità/diversità

, la

cono-

scenza dei contesti di vita

(anche nell’ottica dell’

International Classification

of Functionig

) e la

conoscenza di tecniche specifiche

non solo in senso gene-