

passione, altruismo, empatia e tutte le altre spontanee attitudini di cui la
natura ci ha dotati.
Ma le emozioni umane non sono solo positive. E così, “gestire le emozio-
ni” vuol dire riconoscere, accettare e saper controllare, anziché reprimere,
anche quelle negative, superando gli stereotipi culturali legati al genere,
secondo cui tristezza, paura, malinconia sarebbero proprie di una sensibi-
lità che mal si addice alla virilità maschile, mentre dolcezza, gentilezza e
accondiscendenza ben si assocerebbero all’animo femminile.
Rabbia, frustrazione, gelosia, tristezza, malinconia sono sentimenti natu-
rali, che fanno parte, prima o poi, della vita di tutti, negarne l’esistenza o
attribuirli solo ai “cattivi” non giova a nessuno, e men che mai al bambino,
che quando li proverà si sentirà sbagliato e tenderà a bloccarli, soffocarli o
manifestarli in modo distruttivo e violento.
Le emozioni non vivono solo nella nostra interiorità, ma dialogano con l’e-
sterno, costituendo il mediatore fondamentale tra noi e l’ambiente che ci
circonda. Per tale motivo l’acquisizione della competenza emotiva nel bam-
bino risulta indispensabile non solo per la crescita individuale, ma anche
per lo sviluppo delle sue abilità sociali, al fine di creare con gli altri rapporti
positivi e reciprocamente soddisfacenti.
Da molti anni mi interesso di scienze sociali e nel tempo le mie ricerche mi
hanno portata ad approfondire i temi legati alla psicologia dell’età evoluti-
va, alla pedagogia e alle loro applicazioni didattiche. Tuttavia, solo da quan-
do sono madre ho iniziato a comprendere, attraverso una sperimentazione
attiva, la difficoltà di stabilire un dialogo efficace con i bambini e ad avver-
tire l’esigenza di trovare delle chiavi di mediazione per loro comprensibili.
Il bambino infatti vive le emozioni in modo diverso dall’adulto, non avendo
ancora pienamente acquisito la capacità di riconoscerle né tantomeno un
linguaggio adeguato a esprimere concetti astratti.
La vita di un bambino è una scoperta continua e, in quanto tale, suscita una
molteplicità di emozioni che il piccolo ha bisogno di decodificare per impa-
–
7
–