

Prefazione
Prima di cominciare a lavorare alla prima edizione di questo
testo, ho steso un certo numero di linee guida fondamentali
sul tipo di libro che mi proponevo di scrivere.
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Desideravo un libro adatto per un corso che si svolgesse
in un singolo semestre o in uno o due trimestri, ai primi anni
di un corso di laurea. Mi misi, quindi, a delineare un testo
di circa 800 pagine, tale da non sopraffare o scoraggiare gli
studenti di quel livello.
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Desideravo un testo che insistesse su concetti fonda-
mentali, quali le relazioni tra struttura e funzione nelle mo-
lecole, il carattere dinamico degli organelli cellulari, l’uso
dell’energia chimica nello svolgimento delle attività cellulari
e nell’assicurare l’accuratezza delle biosintesi macromoleco-
lari, l’unità e la diversità ai livelli macromolecolare e cellulare
e i meccanismi che regolano le attività cellulari.
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Desideravo un testo basato su di un approccio sperimen-
tale. La biologia cellulare e quella molecolare sono scienze
sperimentali e, come molti docenti, ritengo che gli studenti
debbano avere una qualche conoscenza di come facciamo a
sapere quello che sappiamo. Con quest’idea in mente, ho
deciso di accostarmi alla natura sperimentale dell’argomen-
to in due maniere. Nella stesura di ogni capitolo ho inclu-
so abbastanza evidenze sperimentali da giustificare molte
delle conclusioni che erano tratte e, contemporaneamente,
ho descritto le caratteristiche più importanti delle tecniche
sperimentali fondamentali, rimandando il lettore ad una
discussione più dettagliata presente nell’ultimo capitolo sui
metodi. I Capitoli 8 e 9, ad esempio, contengono sezioni
introduttive sulle tecniche che si sono rivelate più impor-
tanti nell’analisi delle citomembrane e del citoscheletro, ri-
spettivamente. Ho incluso brevi discussioni di esperimenti
di particolare importanza nel corpo stesso dei capitoli, per
rinforzare la base sperimentale delle nostre conoscenze. Ho
aggiunto più aspetti dettagliati delle metodologie nel “capi-
tolo sulle tecniche” conclusivo in quanto (1) non ho voluto
interrompere il filo del discorso di un argomento con un
lungo paragrafo secondario sulla tecnologia e (2) mi sono
reso conto che diversi docenti preferiscono discutere di una
particolare tecnica che sia collegata con argomenti diversi.
Per quegli studenti, e quei docenti, che desiderino
esplorare l’approccio sperimentale con maggiore approfon-
dimento, ho aggiunto gli “Itinerari sperimentali” alla fine
di ogni capitolo. Ognuno di questi descrive qualcuno dei
dati sperimentali fondamentali che hanno condotto all’at-
tuale comprensione di un particolare argomento, di specia-
le rilevanza per il capitolo relativo. Dato che lo scopo del
resoconto è limitato, è stato possibile descrivere la proget-
tazione degli esperimenti con un certo dettaglio. Le figure
e le tabelle che sono fornite in queste sezioni sono spesso
quelle stesse apparse nell’articolo di ricerca originale, fatto
che permette al lettore di esaminare i dati originali e di ca-
pire che quest’analisi non è al di là delle sue possibilità. Gli
Itinerari sperimentali illustrano, inoltre, la natura graduale
della ricerca scientifica, mostrando come i risultati di uno
studio facciano sorgere domande che sono la base per studi
successivi.
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Desideravo un testo che fosse interessante e leggibile.
Per rendere il testo di maggiore interesse per studenti dei
primi anni, in particolare per gli studenti dei primi anni del-
le facoltà mediche, ho introdotto “Prospettive per l’uomo”,
sezioni che illustrano come quasi tutti gli stati patologici
dell’uomo siano riconducibili ad un qualche disturbo delle
attività a livello cellulare e molecolare. Inoltre, queste sezio-
ni mostrano l’importanza della ricerca di base come strada
per comprendere ed eventualmente trattare la maggior parte
di questi disturbi. Nel Capitolo 11, ad esempio, Prospettive
per l’uomo descrive come i piccoli RNA interferenti sinte-
tici si potrebbero rivelare un importante nuovo strumento
per il trattamento delle malattie tumorali e virali, compresa
l’AIDS. In questo stesso capitolo il lettore apprenderà come
il meccanismo d’azione di questi RNA sia stato scoperto in
studi sulle piante e sui nematodi. Da queste considerazioni
risulta chiaro che nessuno è in grado di prevedere l’impor-
tanza pratica della ricerca di base in biologia cellulare e mo-
lecolare. Infine, ho cercato di includere nell’intero corpo del
testo informazioni importanti sulla biologia umana e sulle
applicazioni cliniche.
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Desideravo un programma illustrativo di alta qualità,
che potesse aiutare gli studenti a visualizzare processi cel-
lulari e molecolari complessi. Per raggiungere questo scopo,
molte illustrazioni sono state suddivise in parti successive,
in modo da frazionare l’informazione in parti più facilmente
assimilabili. Gli eventi che avvengono ad ogni stadio sono
descritti nella didascalia e/o nel testo corrispondente. Ho
ritenuto opportuno includere anche un gran numero di mi-
crografie, in modo da mostrare agli studenti le effettive rap-
presentazioni della maggior parte degli oggetti descritti. Tra
le fotografie ci sono molte micrografie in fluorescenza che
illustrano le proprietà dinamiche delle cellule o forniscono
un mezzo per localizzare una proteina o una sequenza nu-
cleotidica particolare. Ove possibile, ho cercato di appaiare
disegni e micrografie, per aiutare lo studente a paragonare
la versione schematizzata e quella effettiva di una struttura.
I cambiamenti più importanti della settima edizione posso-
no essere elencati come segue:
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Ogni illustrazione è stata esaminata attentamente e mol-
te immagini sono state modificate per aumentarne l’impatto
visivo. È stata prestata particolare attenzione all’uniformità
del colore, alla qualità delle immagini e al modo in cui strut-
ture ed elementi vengono rappresentati in ogni figura e nel
testo.
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In questa nuova edizione sono state inserite le Figure in
focus, il cui scopo è mettere in evidenza un argomento chia-
ve del capitolo. Focalizzando l’attenzione su queste figure,
tramite l’utilizzo di modelli molecolari in 3D e micrografie,