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Capitolo 2

Lo stato solido e lo stato gassoso

2.1

  I solidi: generalità

Quando una sostanza si trova sotto forma di solido, essa presenta volume e

forma propri. Le particelle di cui sono costituiti i solidi non sono dotate di

energia cinetica translazionale. L’energia cinetica delle particelle di un solido

è solo di tipo vibrazionale, cioè sono possibili solo vibrazioni rispetto ad una

posizione di equilibrio dotata di minima energia. L’entità delle vibrazioni

dipende dalla temperatura e dalla forza delle interazioni che si esercitano tra

le particelle.

Esistono solidi cristallini e solidi amorfi. I primi (ad esempio molti metalli e

sali) possiedono una specifica struttura geometrica ordinata, detta

reticolo

cri-

stallino

a differenza dei secondi (ad esempio i vetri e molte materie plastiche)

per i quali la disposizione delle particelle è casuale.

Le proprietà dei solidi cristallini sono diverse da quelle dei solidi amorfi: ad

esempio i primi hanno un definito

punto

o

temperatura

di

fusione

, che corri-

sponde alla temperatura alla quale avviene il passaggio di stato solido-liquido

sotto una pressione esterna costante. I solidi amorfi, invece, non hanno un pun-

to di fusione netto, ma fondono di solito in un ampio intervallo di temperatura.

Per i solidi cristallini è possibile una classificazione basata sulle loro forme

geometriche o sulla natura del legame tra le particelle nel reticolo cristallino.

È importante notare, infine, che alcune proprietà fisiche dei solidi, come

ad esempio la durezza, la sfaldabilità, la conducibilità elettrica, l’indice di rifra-

zione, ecc., possono essere direzionali, cioè possono cambiare a secondo della

direzione considerata. Questa caratteristica, che è tipica dei solidi cristallini

quando essi sono formati da cristalli singoli, si chiama

anisotropia

.

2.2

  Concetti di struttura nei solidi cristallini

Consideriamo una serie ordinata di punti distribuiti lungo una retta ad una

distanza

a

l’uno dall’altro.

–1

a

0 1 2 3 4

a

Per individuare la posizione di due punti generici sulla retta

a,

che può esse-

re considerata come asse

x

, è sufficiente indicare due numeri, ad esempio 0 e 1,