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Risposte commentate
La Pubblica Amministrazione e il diritto amministrativo
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ne, il che li distingue dagli atti amministrativi, che invece devono necessariamente
rispettare il vincolo del perseguimento della nalità di interesse pubblico sottesa
alla legittimazione del potere che li adotta. La determinazione dell’indirizzo
politico, quindi, rappresenta l’individuazione dei ni che, nel rispetto dei principi
costituzionali, uno Stato decide di perseguire in un dato momento storico.
12) C.
Gli atti di alta amministrazione esprimono il livello più elevato di esercizio
della potestà amministrativa, costituendo dei veri e propri punti di con uenza
in cui si compendiano la funzione politica e quella amministrativa. Gli atti di alta
amministrazione sono connotati da un margine di discrezionalità amministrativa
molto ampio che non assurge, però, a discrezionalità politica, in quanto simili atti
costituiscono il primo livello di attuazione dell’indirizzo politico già predeterminato.
13) A.
Gli atti di alta amministrazione, nonostante l’ampia discrezionalità che li
caratterizza, sono comunque soggetti al sindacato giurisdizionale sull’esercizio
di detto potere discrezionale: sindacato limitato al riscontro dell’esistenza dei
presupposti e alla congruità della motivazione, nonché all’esistenza del nesso logico
di consequenzialità fra presupposti e conclusioni.
14) B.
Agli articoli 97 e 98 della Costituzione sono sanciti i principi cardine sui
quali deve reggersi la Pubblica Amministrazione. I pubblici uf ci devono essere,
infatti, organizzati in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità
dell’amministrazione. Il principio del buon andamento riguarda la necessità che
gli uf ci pubblici agiscano, oltre che nel rispetto della legge, secondo principi di
economicità, ef cienza ed ef cacia. L’imparzialità della Pubblica Amministrazione
concerne, invece, la sua organizzazione e consiste nella non discriminazione
dei soggetti coinvolti nell’azione amministrativa. In senso attivo, il principio di
imparzialità si esplica in riferimento all’attività della Pubblica Amministrazione,
che deve perseguire i propri obiettivi in maniera imparziale, traducendo sul piano
amministrativo il generale principio di eguaglianza sancito dall’art. 3 Cost. Questo,
tuttavia, non esclude che la Pubblica Amministrazione possa esprimere valutazioni
discrezionali circa interessi diversi, ma impone che le sue decisioni vengano prese
nell’osservanza della legge e senza alcuna arbitraria discriminazione tra i soggetti
coinvolti.
15) C.
Ai sensi dell’art. 97 Cost. i pubblici uf ci sono organizzati secondo
disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità
dell’amministrazione. La disposizione citata costituisce la sintesi del principio di
legalità: il principio stabilisce (in positivo) che la Pubblica Amministrazione trova
nella legge i ni della propria azione e i poteri giuridici che può esercitare, mentre
(in negativo) non può esercitare alcun potere al di fuori di quelli che la legge le
attribuisce.
Difatti, come riconosciuto paci camente in dottrina, le singole amministrazioni sono
deputate all’assolvimento di un compito, che viene loro attribuito proprio dalla legge
che le ha istituite; detto corpo normativo, inoltre, prevede struttura e funzionamento
dell’ente, per cui rappresenta il fondamento sia della sua azione autoritativa, che della
sua eventuale attività contrattuale e/o potestà autoritativa nei confronti dei terzi, che