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Classe della Medicina clinica generale e specialistica

Medicina interna

101) C.

L’asma è una sindrome caratterizzata da ostruzione delle vie aeree che varia in maniera significativa, sia spontaneamen-

te sia dopo terapia. I soggetti asmatici sviluppano una forma di infiammazione delle vie aree che le rende responsive a diversi

fattori scatenanti, conducendo a un’eccessiva broncocostrizione e diminuzione del flusso aereo (diminuzione del volume espi-

ratorio forzato in 1 sec, FEV

1

, diminuzione del rapporto FEV

1

/capacità vitale forzata e del picco di flusso espiratorio). La carat-

teristica che distingue l’asma da un’altra patologia con broncocostrizione cronica, cioè la broncopneumopatia cronica ostrutti-

va, è proprio la reversibilità della broncocostrizione (spontanea o dopo trattamento). Per confermare la diagnosi di asma,

infatti, è necessario dimostrare tale reversibilità con il test di broncodilatazione: un aumento del FEV

1

del 12% o di 200 ml dopo

la somministrazione di un beta 2 agonista a breve durata d’azione o, in alcuni pazienti, dopo una terapia con corticosteroidi per

via orale per 2-4 settimane.

102) D.

L’insufficienza mitralica presenta all’auscultazione, ottimale con il paziente in decubito laterale sinistro, il I tono attu-

tito e spesso difficilmente rilevabile, perché coperto da un soffio sistolico molto precoce. La sistole è completamente occupata

da un soffio ad alta frequenza, meglio udibile a livello dell’itto cardiaco e irradiato all’ascella, dovuto al rigurgito, la sua intensi-

tà è in genere costante durante tutta la sistole (soffio olosistolico). Nel caso di insufficienza acuta grave, invece, esso può auscul-

tarsi in decrescendo. Il soffio olosistolico si verifica oltre che nell’insufficienza della valvola mitrale anche nell’insufficienza

della valvola tricuspide o nel difetto del setto interventricolare. Il soffio telesistolico si ausculta alla fine della sistole e può essere

dovuto a un prolasso della valvola mitrale o della tricuspide. Il soffio protodiastolico inizia quasi subito dopo il II tono e si pro-

lunga decrescendo di intensità durante la diastole; è caratteristico dell’insufficienza della valvola aortica o polmonare. Il soffio

telediastolico è possibile auscultarlo quando la contrazione atriale determina un più elevato gradiente di pressione tra atrio e

ventricolo.

103) A.

Le malattie polmonari ostruttive croniche come la bronchite cronica vengono classificate, per quanto riguarda i distur-

bi ventilatori, tra le sindromi ostruttive. La limitazione al flusso aereo presente in tali sindromi viene tipicamente valutata con la

spirometria, i classici parametri riscontrati sono: diminuzione del volume espiratorio massimo al primo secondo (VEMS), detto

anche forced expiratory volume in 1 secondo (FEV

1

) e indice di Tiffenau ridotto, dato dal rapporto FEV

1

/CVF × 100 (CVF, ca-

pacità vitale forzata, è il volume totale di aria espirata in seguito a una manovra spirometrica completa). L’entità dell’alterazione

spirometrica in genere correla con la gravità della BPCO. Secondo la classificazione GOLD, in particolare, la gravità dell’ostru-

zione è determinata dal livello di riduzione del FEV

1

. Nello stadio I (ostruzione lieve) il FEV

1

è ≥ 80% del valore atteso; nello

stadio II (ostruzione moderata) il FEV

1

è ≥ 50% e < 80% del valore atteso; nello stadio III (ostruzione grave) il FEV

1

è ≥ 30% e

< 50% del valore atteso; nello stadio IV (ostruzione molto grave) il FEV

1

è < 30% del valore atteso oppure < 50% in presenza di

insufficienza respiratoria o segno di scompenso cardiaco destro.

104) C.

Il lupus eritematoso sistemico è una malattia autoimmune nella quale diversi organi e cellule subiscono un danno

mediato da autoanticorpi e immunocomplessi che si legano ai tessuti. Sebbene si possa verificare in entrambi i sessi a tutte le

età, il 90% dei pazienti è costituito da donne in età fertile. Qualsiasi combinazione di 4 o più criteri degli 11, ben documentata,

in qualsiasi momento nell’anamnesi dell’individuo, rende verosimile la diagnosi di lupus. Tra i criteri diagnostici per il lupus

eritematoso sistemico troviamo proprio: rash malare, ulcere orali, disturbi ematologici come leucopenia e disturbi immunolo-

gici come anticorpi antifosfolipidi (tra cui anticardiolipina).

105) B.

La polmonite acquisita in comunità presenta manifestazioni che dipendono dalla progressione e dalla gravità dell’in-

fezione e possono essere sia sistemiche che limitate al polmone. Tipicamente il paziente è febbrile, con risposta tachicardica e

brividi, presenta tosse che può essere produttiva o non produttiva, se vi è coinvolgimento pleurico può presentare dolore tora-

cico ed è comune l’aumento della frequenza respiratoria e l’utilizzo di muscoli accessori alla respirazione. Altri sintomi possono

includere: astenia, cefalea, mialgia, atralgia. L’obiettività toracica può variare con il grado di consolidamento polmonare e/o la

presenza di un significativo versamento pleurico; nella fase iniziale si riscontra tipicamente ottusità alla percussione e aumento

del FVT in corrispondenza dell’addensamento, nella stessa area si possono apprezzare rantoli crepitanti. L’assenza di abitudine

al fumo in anamnesi permette di escludere con elevata probabilità la diagnosi di BPCO riacutizzata. L’embolia polmonare ha

una presentazione clinica diversa da quella descritta nello scenario: esordio improvviso dominato dalla triade dispnea, emottisi,

dolore toracico, unitamente a tachicardia, tachipnea, e nei casi più gravi segni di scompenso cardiaco destro. Inoltre l’embolia

polmonare presenta generalmente una storia anamnestica specifica che la fa sospettare (come una trombosi venosa profonda

degli arti inferiori). Infine l’asma bronchiale si manifesta con una diversa clinica rispetto a quella descritta: accessi di dispnea,

respiro sibilante e tosse, scatenati da fattori diversi.

106) A.

L’endocardite infettiva è una malattia settica causata da un focolaio infettivo a livello delle valvole cardiache o dell’en-

docardio, può presentarsi in forma acuta (rapidamente destruente le strutture cardiache) o subacuta (decorso subdolo); l’inci-

denza è notevolmente aumentata tra i pazienti anziani. Quasi sempre l’endocardite infettiva interessa un sistema valvolare già

difettoso, per danno congenito o acquisito. Fra le condizioni predisponenti tale patologia troviamo la malattia cronica reumati-

ca. I sintomi principali sono: febbre (80-90%), sintomi generali (anoressia, perdita di peso e malessere), sintomi cardiaci quali

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Medicina interna

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