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FONDAMENTI TEORICI E CATEGORIE TEORETICHE
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La pedagogia
generale
Fondamenti teorici e
categorie teoretiche
Riccardo Pagano
Una scienza che esitasse a ignorare i propri fondatori sarebbe spac-
ciata, sosteneva A. N. Whitehead, e Cavallera
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ha ben messo in eviden-
za il necessario e inevitabile supporto storico per la continua rielabora-
zione della scienza pedagogica. Sì, se è vero che la scienza è proiettata
verso il futuro, è anche vero che in questa proiezione essa non può igno-
rare il passato, il suo passato. Se per la matematica e per la fisica, per
esempio, oggi si volessero adoperare gli strumenti teorici di Galileo o di
Newton si farebbero pochi passi in avanti, semmai si tornerebbe indie-
tro, invece per scienze quali la pedagogia e la filosofia, che si occupano
delle problematiche legate all’uomo e alle sue condizioni esistenziali, lo
sguardo rivolto al passato serve per ripensare alle grandi questioni an-
tropologiche riguardanti l’esistenza umana. Senza voler cadere nell’as-
solutizzazione dell’aforisma di Whitehead secondo il quale la filosofia,
e di conseguenza anche la pedagogia, è «una serie di note a piè di pa-
gina a Platone», tuttavia, non possiamo non riflettere su questa possi-
bile interpretazione dell’epistemologia delle scienze umane, tra le quali
la pedagogia occupa un posto particolare vista la sua doppia natura
teorico-pratica.
Alle tesi su esposte si possono dare diverse interpretazioni. In un pri-
mo senso si potrebbe sostenere che la pedagogia è da intendersi come
una disciplina esclusivamente storica. In tale prospettiva fare ricerca
pedagogica significa al più capire che cosa hanno detto i grandi pedago-
gisti del passato, remoto e recente per riproporlo e riattualizzarlo. Questo
perché i problemi educativi sono ritenuti sostanzialmente eterni e immu-
tabili. Spesso, però, il richiamo al passato nasconde ben altre e più in-
sidiose valutazioni. Le difficoltà educative attuali potrebbero addirittura
mettere in dubbio il ruolo della pedagogia che sembrerebbe avere esauri-
to la sua funzione, quella, cioè, di comprendere l’educazione e le sue pro-
blematiche. Insomma la pedagogia, un po’ come l’alchimia e l’astrologia
dopo la rivoluzione scientifica, non avrebbe più futuro perché soppian-
tata da altre scienze, quali la psicologia, la sociologia, le neuroscienze e
via dicendo, più attrezzate sul piano della strumentazione scientifica per
comprendere la complessità del fenomeno educativo.
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Cfr. in questo stesso testo, Cap. 2.
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