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La storia: fondamenti epistemologici e metodologici

zione dei fenomeni sociali-economici e poltici), quello lungo (il tempo delle

strutture storiche che cambiano lentamente). J. Le Goff, esponente della sto-

riografia delle

Annales

, pur accettando la definizione di storia come “scienza

del passato”, sottolineava, però, che anche il passato non può essere sempre

letto allo stesso modo e che è continuamente oggetto di “revisione” da parte

dello storico alla luce di nuove conoscenze, sensibilità, interessi. Ecco perché

se allo studente viene richiesto al termine del percorso liceale di conoscere la

storia d’Italia del Novecento, questo non vuol dire abbandonare del tutto lo

studio della storia greca e romana, perché non dobbiamo dimenticare ancora

una volta la lezione crociana secondo la quale è il lavoro dello storico che ren-

de contemporaneo un evento del passato e che ciò che deve maturare nello

studente è una “capacità interpretativa e critica” che si può ottenere anche con

lo studio della storia greca e romana. Con i Programmi Brocca si dette molta

importanza alla conoscenza della storia del Novecento nell’ultimo anno del

triennio per “scoprire la dimensione storica del presente”, “per considerare in

un’ottica di complessità soggetti, azioni, comportamenti, valori”, formare cioè

coscienze sensibili alle problematiche principali del mondo contemporaneo.

Oggi tra le competenze e conoscenze richieste agli studenti si sottolinea l’im-

portanza del “conoscere […] la storia d’Italia inserita nel contesto europeo e

internazionale, dall’antichità ai nostri giorni” e di conoscere “i presupposti cul-

turali e la natura delle istituzioni politiche, giuridiche, sociali ed economiche,

con riferimento alla storia d’Italia e d’Europa, per comprendere diritti e doveri

che caratterizzano l’esser cittadini”.