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Parte Prima

La didattica della matematica

tutte le nozioni, le pratiche e le operazioni che si imparano per il fatto stesso

di entrarvi in contatto, senza essere motivati da un reale proposito. In partico-

lare, l’apprendimento informale non deve essere sottovalutato in quanto è il

mezzo con il quale molti individui entrano a contatto per la prima volta con

strumenti o concetti fondamentali. Si pensi al computer e ad Internet; quasi

tutti gli studenti giungono ai primi giorni della scuola primaria, essendo già

entrati in contatto con le nuove tecnologie presso le loro abitazioni. In tal caso

la scuola non fa altro che formalizzare concetti che spesso lo studente ha già

appreso in modo informale.

Per conseguire l’obiettivo dell’apprendimento permanente è necessario che

il sistema di istruzione fornisca agli studenti delle

competenze

che permet-

tano loro di formarsi costantemente, lungo tutto l’arco della vita. Pertanto

l’obiettivo primario di un sistema di istruzione si sposta sull’identificazione

delle competenze realmente fruibili nel mondo sociale ed economico e sulla

codifica di metodologie didattiche che possano favorire la nascita e lo sviluppo

delle competenze nei cittadini in formazione. Si noti che non a caso si parla di

“nascita e sviluppo” e non di trasferimento delle competenze, in quanto queste

ultime non sono nozioni che si possono trasmettere, ma sono atteggiamenti

che si devono maturare.

1.1.2

Le competenze chiave per l’apprendimento permanente

Il concetto di competenza viene chiarito in un atto normativo che ha segnato

l’evoluzione dei sistemi di istruzione degli stati membri dell’UE. Il 18 dicembre

2006 il Parlamento Europeo ed il Consiglio dell’Unione Europea hanno for-

mulato una

Raccomandazione (2006/962/CE)

relativa alle

competenze chiave

per l’apprendimento permanente

. Tale raccomandazione sottolinea come i

sistemi di istruzione e formazione dei diversi paesi debbano formare i giovani

facendo loro acquisire competenze necessarie all’inserimento nel mondo del

lavoro. Le competenze devono dotare il giovane di una

forma mentis

che gli

consenta di porsi in un’ottica di apprendimento permanente, ossia lo renda

pronto, predisposto e capace di formarsi ed aggiornarsi, anche dopo la conclu-

sione del percorso formativo istituzionale.

Il concetto innovativo e, per certi versi, rivoluzionario delle competenze chia-

ve è proprio quest’ultimo aspetto: i continui cambiamenti della società non

possono essere sistematicamente “inseguiti” da un sistema di istruzione che,

per sua costituzione naturale, è resiliente e limitatamente agile. La soluzione

è, però, quella di insegnare al giovane come “inseguire” i cambiamenti della

società, ossia come porsi in una prospettiva di continuo apprendimento.

Le otto competenze chiave vengono presentate nell’

allegato alla raccomanda-

zione

. Esse sono inserite in un

quadro di riferimento europeo

che ha lo scopo

di concorrere alla realizzazione personale di tutti i giovani che si avvicinano

all’universo della formazione.