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PROVE UFFICIALI
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avviene in genere una contaminazione
delle urine, principalmente per con-
tatto con le mucose del tratto più distale
dell’uretra, canale che collega la vescica
con l’esterno, e che è fisiologicamente
colonizzata da batteri.
La presenza di batteri nelle urine non è
quindi sufficiente a far porre diagnosi di
infezione urinaria. Nella pratica medica,
per superare questo ostacolo, impor-
tante soprattutto nei casi asintomatici,
si ricorre d’abitudine al cosiddetto con-
teggio batterico, in grado di discriminare
contaminazione e batteriurie di reale
significato clinico. In base ad un’ampia
e consolidata esperienza si ritiene che,
di massima, possa essere significativa la
presenza di almeno 100.000 batteri per
millimetro cubo di urina.
Delle seguenti affermazioni UNA sola
NON CONSEGUE con quanto riferito
nel testo:
A. non si può porre diagnosi di infezione
urinaria in assenza di sintomi clinici
B. il conteggio batterico è un test fonda-
mentale per diagnosticare le infezio-
ni urinarie
C. le urine dei soggetti sani inviate in la-
boratorio contengono d’abitudine un
certo numero di batteri
D. la presenza di un conteggio batterico
di 10.000 batteri per mL non è di per
sé significativo per una diagnosi di
infezione urinaria
E. tra i giovani le donne sono più esposte
alle infezioni urinarie degli uomini
9) Delle seguenti affermazioni UNA
SOLA È IN ACCORDO con quanto
espressamente riferito nel testo:
A. l’elevata frequenza delle recidive del-
le infezioni urinarie è un segno che
gli antibiotici ora disponibili non
sono efficaci contro di esse
B. per accertare la presenza di batteri
nelle urine bisogna procedere al loro
diretto prelievo dalla vescica
C. nonostante i progressi della medici-
na le infezioni urinarie continuano
a costituire un problema di difficile
soluzione
D. la diagnosi di infezione urinaria è
sempre affidata ai risultati di esami
di laboratorio
E. le infezioni urinarie interessano solo
marginalmente gli uomini
10) Quale di questi personaggi è fuori
luogo?
A. Wilson
B. Roosevelt
C. Churchill
D. Eisenhower
E. Ford
11)
Oggi la salvezza dei popoli non è
data dalla semplice salute economica, ma
dall’apparato scientifico-tecnologico che
la rende possibile e che deve essere conti-
nuamente potenziato per rispondere alla
crescente complessità e pericolosità del
mondo attuale. È inevitabile che il poten-
ziamento crescente della tecnica si scon-
tri con i limiti che la tradizione dell’Oc-
cidente ha sempre posto a ogni forma di
übris (superbia)
. Il problema decisivo per
la sopravvivenza dell’uomo è se
übris
sia
la volontà di potenza della tecnica o la
volontà di porre limiti alla dominazione
tecnologica del mondo.
Oggi i popoli non sanno quale uso fare
dei loro templi, ma non possono dimen-
ticare la filosofia, nella quale soltanto è
possibile non dimenticare quel problema.
Emanuele Severino,
Le sfide del sapere
,
iter, Treccani, n.8, 2000
Sulla base dell’analisi di Emanuele Seve-
rino è stata costruita una serie di argo-
mentazioni. Individuate LA SOLA CHE
ESULA DAL discorso del filosofo: