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Premessa alla quinta edizione
La precedente edizione del Manuale del dirigente scolastico (aprile 2016) si è era resa ne-
cessaria dopo l’entrata in vigore della legge n. 107/2015, che tanti cambiamenti ha intro-
dotto in materia di autonomia scolastica e dei profili del dirigente scolastico e del docente.
Negli ultimi dieci mesi c’è stato un frenetico incalzare di provvedimenti amministrativi
attuativi dell’uno o dell’altro aspetto della riforma: l’organico dell’autonomia, la valuta-
zione del dirigente scolastico, la formazione in servizio del personale; ultime tappe, lo
scorso gennaio, l’approvazione degli schemi di otto decreti legislativi frutto delle deleghe
contenute nella legge 107 nonché la firma sull’ipotesi di accordo sulla mobilità.
Per mantenere il volume in un numero accettabile di pagine abbiamo provveduto alla
totale revisione dell’opera, semplificando là ove è stato possibile (storia della scuola e
ordinamenti) così che aggiornamenti ed integrazioni trovassero luogo senza ulteriore ag-
gravio di studio per chi al concorso si accinge.
Già, perché la preparazione al concorso è la prima finalità di quest’opera.
Molti insegnanti si sentono pronti per una svolta decisa nel proprio impegno nel lavoro.
È un passaggio che cambia non solo la professione ma anche la vita: la complessità del
ruolo, la responsabilità dei risultati coinvolgono nel profondo chi è chiamato a tenere la
direzione giusta per arrivare alla meta.
La seconda finalità è quella di continuare a fornire al dirigente scolastico in servizio uno
strumento di lavoro e di consultazione, che gli consenta di affrontare con correttezza
istituzionale le mille incombenze e i tanti problemi di cui è intessuto il suo impegno quo-
tidiano nella comunità scolastica.
Il traguardo del nostro impegno è il successo formativo dei giovani che affollano le nostre
scuole, giovani che vivono la gioia e la fatica di crescere nel rapporto con i loro genitori,
con i loro insegnanti, nelle tante relazioni che tessono ogni giorno costruendo nell’oggi
la qualità del loro domani.
Il dirigente è il leader della comunità di donne e uomini che lavorano con lui. Sbagliare
la relazione con loro significa fallire; come pure porta al fallimento l’impostare relazioni
non professionali.
Il dirigente scolastico parte dalle norme per organizzare la vita nella scuola, propone il bi-
nario che dall’astratto porta al concreto, guida gli insegnanti perché realizzino nel modo
più efficace il percorso di istruzione e formazione dei propri studenti, è il timoniere che
guida il cambiamento.
Le trasformazioni non sono indolori; fanno i conti con resistenze forti, alcune fondate su
preoccupazioni vere, altre su ragioni strumentali e corporative.
La capacità di stare dentro questo disegno è il primo segno della professionalità dirigente;
il secondo è quello di metterci il progetto educativo dell’istituto, frutto della mente e del
cuore di chi sta a fianco dei giovani nel loro cammino.
Ci auguriamo di aver compiuto un’opera utile a chi vuole mettersi sulla nostra strada e
continuare la nostra sfida: quella di dimostrare che la scuola lavora per il successo umano
e professionale di chi vuole crescere in un’Italia che cresce.
Milano, febbraio 2017
Giuseppe Mariani