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VIII

Finalità e struttura dell’opera

glese o Einstein in tedesco. Ci è sembrato il modo migliore per stimolare con-

testualmente le abilità linguistiche dei candidati, che avranno l’opportunità di

cimentarsi nelle prove del concorso anche sotto questo profilo.

I capitoli successivi entrano nel vivo della disciplina, illustrandone tutte le

branche in modo approfondito, seguendo fedelmente il programma del con-

corso. Per la compilazione di questi capitoli si è attinto a fonti sia di livello uni-

versitario sia di livello scolastico, al fine di creare la giusta miscela che fosse frui-

bile dal più ampio numero di candidati. Per questa scelta si è tenuto presente

che i destinatari del volume possono avere percorsi formativi distinti, ciascuno

con le proprie caratteristiche e peculiarità.

L’

ultima parte

del testo è infine incentrata sulla pratica dell’attività d’aula e

contiene esempi di

Unità di Apprendimento

utilizzabili come modello per una

didattica metacognitiva e partecipativa.

Nel volume si propone una modalità di approccio ai contenuti disciplinari

che concilia sia l’aspetto formale sia l’aspetto maggiormente pratico ed intui-

tivo. In tal modo, si spera di andare incontro sia a coloro che hanno avuto

modo di affrontare la disciplina in maniera completa e sistematica sia a coloro

che l’hanno studiata ponendo maggiore enfasi solo sugli aspetti principali e

fondanti.

A tutte le riflessioni appena presentate se ne sono aggiunte altre di carattere

generale per la stesura dell’opera. Negli ultimi due decenni la “scuola della

programmazione” ha lasciato definitivamente il posto alla “scuola dell’autono-

mia e della personalizzazione”. In questi due termini è riassunto tutto il moder-

no approccio della didattica. L’autonomia scolastica, declinata in tutte le sue

forme, permette a ciascuna scuola di creare un proprio curricolo da proporre

alla sua utenza. Questo curricolo è il frutto dell’interazione della istituzione

scolastica con il “territorio” e con tutti gli stakeholder. Sicché ciascuna scuola

diventa una cellula vitale nella realtà sociale ed economica del territorio ed è

demandata a svolgere una o più funzioni specifiche, di carattere fondamentale

per la realtà che la circonda. In tal modo, i curricoli scolastici vengono decli-

nati sul mondo reale e l’istituzione scolastica finisce con l’avvicinarsi ad esso.

Alle caratteristiche specifiche di ogni singola istituzione scolastica si aggiun-

gono gli stili cognitivi e le particolari inclinazioni di ogni singolo alunno. Ecco,

quindi, che subentrano la personalizzazione del percorso di apprendimento

e la capacità del docente di adeguare la propria didattica non più al contesto

classe, dove potrebbe essere recepita solo “in media” e non “singolarmente”,

ma piuttosto al singolo alunno, quale “realtà” cognitiva specifica e irripetibile.

Perché la personalizzazione dell’apprendimento abbia luogo, il docente deve

avvalersi di un’approfondita conoscenza dei contenuti che vuole proporre. In

questo modo, egli riesce a declinarli con proprietà ed incisività, mettendo in

rilievo tutti gli aspetti critici. L’attenzione si sposta quindi dalla pratica di inse-

gnamento del docente al processo di apprendimento dello studente. Questo

vuol dire che la didattica trasmissiva, fatta di una mole interminabile di nozioni

che allo studente rischiano di apparire vuote di significati, occorre sostituire

una didattica improntata alla maturazione delle competenze. Gli alunni devo-