

Volersi bene a tavola
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Volersi bene a tavola
Negli ultimi decenni si è registrata, a livello
internazionale, un’attenzione crescente alla re-
lazione tra alimentazione e salute e numerose
ricerche scientifiche hanno dimostrato che er-
rate scelte alimentari, unite alla mancanza di
esercizio fisico, costituiscono un rischio elevato
per l’insorgenza di sovrappeso e obesità che, a
loro volta, possono essere causa di altre impor-
tanti patologie. Una sana alimentazione è, dun-
que, determinante per prevenire e curare molte
malattie e per proteggere l’organismo anche
da affezioni non direttamente connesse con la
nutrizione.
Nel linguaggio comune la parola “dieta” viene
generalmente associata all’idea di privazione,
restrizione, rinuncia, benché nella maggior par-
te dei casi si sia consapevoli che la modifica dei
comportamenti alimentari scorretti è volta ad
evitare l’insorgere – o l’aggravarsi – di condizio-
ni patologiche e quindi a migliorare il proprio
benessere. Cambiare le proprie abitudini ali-
mentari, pur condividendone la necessità, può
risultare faticoso se si è convinti che mettersi a
dieta significhi privarsi del piacere della buona
tavola. Né può bastare rifugiarsi nel pensiero
consolatorio che si possa aderire a un program-
ma dietetico soltanto per il periodo necessario
a conseguire l’obiettivo che ci si è prefissati. È,
infatti, indispensabile conservare nel tempo i
benefici raggiunti e questo può essere ottenu-
to soltanto con un significativo mutamento del
proprio stile di vita.
Diamo dunque una valenza positiva alla paro-
la “dieta”, imparando a gustare gli alimenti, ad
apprezzarli in tutte le loro varietà, a cucinarli in
modo sano, curandone anche la presentazione,
così da trarne appagamento riducendo nel con-
tempo l’apporto di calorie e grassi. Per realizza-
re tale intento è necessario rieducare il palato
al gusto del cibo sano e respingere i continui
inviti a gratificarsi con snack, pietanze “pron-
te”, alimenti confezionati e arricchiti di grassi
e zuccheri, pubblicizzati quotidianamente dalla
tv e dalle promozioni dei supermercati.
Se saremo capaci di invertire la direzione di
marcia della nostra alimentazione, abbando-
nando gli effimeri vantaggi del “fast food” e ri-
tornando al gusto della buona tavola – secondo
le sane indicazioni dello “slow food” – riusci-
remo a mettere la salute in cima alla lista del-
le priorità e ad opporre una resistenza sempre
maggiore ai tanti ostacoli che s’incontrano du-
rante il percorso di riorganizzazione dei nostri
comportamenti alimentari.
L. Aldo Ferrara
Delia Pacioni