Grammatica latina - page 23

legge della penultima
: nelle parole polisillabe (con tre o più sillabe)
l’accento cade sulla penultima se essa è lunga, sulla terzultima se la
penultima è breve. È questa la legge più importante da tener presente.
Esempi:
parole con la penultima sillaba breve:
amicìtı˘a
(= amicizia),
philo-
sòphı˘a
(= filosofia),
bestìo
˘
la
(= animaletto),
òccı˘do
(= cado),
ìmme
˘
mor
(= immemore);
parole con la penultima sillaba lunga:
pue¯` lla
(= fanciulla),
academı¯` a
(= accademia),
aedı¯` lis
(= edile),
occı¯` do
(= uccido),
perve¯` nit
(= giunse).
ATTENZIONE!
Il dizionario di norma indica la quantità delle penultime sillabe, indispensa-
bile per una corretta lettura delle parole latine. Per capire dove va l’accento,
basta ricordare, però, alcune regole:
una vocale seguita da un’altra vocale è breve per posizione;
una vocale seguita da due consonanti (tranne muta + liquida) o da una
consonante doppia è lunga per posizione;
i dittonghi sono sempre lunghi.
L’enclitica.
Si tratta di una particella atona (senza accento) che si uni-
sce alla parola che la precede. In latino determina lo spostamento del-
l’accento sull’ultima sillaba della parola stessa, a prescindere dalla sua
quantità. Sono enclitiche:
le congiunzioni
-
que
(= e) e
-
ve
(= o);
le particelle interrogative
-
nam
e
-
ne
;
le particelle rafforzative
-
met
,
-
ce
,
-
dem
ecc.
Dal punto di vista della traduzione, l’enclitica si prepone alla parola a
cui è unita:
puellàque
(= e la fanciulla),
magistèrque
(= e il maestro),
corpo-
rèque
(= e con il corpo).
ATTENZIONE!
In alcune parole, la particella -
que
ha perso il suo valore enclitico, divenen-
do parte stessa della parola. In tal caso, si applicano le regole generali del-
l’accento:
ìta
˘
que
(= perciò),
ùndı
˘
que
(= da tutte le parti).
Itaque
può essere
anche
ita
+
que
(= e così): in tal caso si leggerà
itàque
.
Le regole dell’accento
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