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Parte Seconda
Prova d’esame
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role derivate formate con prefissi appartengono alla stessa parte del discorso della parola
primitiva da cui derivano:
➤
sperare = verbo
di
sperare = verbo
(
di
è il prefisso negativo);
onesto = aggettivo
dis
onesto = aggettivo (
dis
è il prefisso negativo);
fiducia = nome
s
fiducia = nome
(
s
è il prefisso negativo);
Quindi, le parole formate solo da radice e desinenza si dicono
primitive
, quelle contenenti
suffissi e prefissi si dicono
derivate
.
Vi sono, poi, i
suffissi alterativi
che si aggiungono alla radice della parola primitiva per for-
mare altre parole: parole alterate (alterazione); in questo caso il significato iniziale della pa-
rola non viene totalmente modificato, ma viene alterato; essi sono: diminutivi, accrescitivi,
vezzeggiativi, dispregiativi:
– tra i
diminutivi
vi sono le parole che finiscono in: ino, etto, ello, icciolo (gattino; libretto);
– tra gli
accrescitivi
vi sono le parole che finiscono in: one, acchione (quadernone; mattacchione);
– tra i
vezzeggiativi
vi sono le parole che finiscono in: uccio, uzzo, icciolo, olino, icino (ca-
valluccio; porticciolo);
– tra i
dispregiativi
vi sono le parole che finiscono in: accio, astro (ragazzaccio; verdastro).
Prima di addentrarci nello studio della grammatica è opportuno conoscere il significato di al-
cune parole e chiarire alcuni concetti.
Vi sono nella lingua italiana:
– parole che si scrivono nello stesso modo, ma si pronunciano in modo differente: gli
omo-
grafi
,
➤
àncora (dei marinai), ancóra (avverbio); ha significato diverso dire, infatti, il mari-
naio getta l’àncora e dire il mio amico non è ancora arrivato;
– altre che si scrivono e pronunciano nello stesso modo, ma hanno significato differente: gli
omofoni
,
➤
tasso inteso come animale e tasso d’interesse;
in montagna ho visto un grazioso tasso; ho comprato una macchina a rate e ho pa-
gato degli interessi ad un tasso del 4%;
in entrambi i casi si tratta comunque di parole omonime cioè che hanno la stessa for-
ma ortografica e fonologica ma con significati diversi.
Esistono, poi, i
sinonimi
, cioè parole che hanno significato simile, ma che sono scritte in modo
del tutto diverso:
➤
grazioso e carino, simpatico e divertente ecc.
Gli
antonimi
o
contrari
sono invece coppie di parole che hanno significato opposto:
➤
bello-brutto, alto-basso.
L’insieme delle parole di una lingua costituisce il
lessico
, il
vocabolario
invece è il comples-
so delle parole realmente usate in un preciso contesto, da una data persona o che ricorrono in
un dato testo.