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1.1 La parola e la sua struttura
Una combinazione di suoni o di segni grafici ai quali corrisponde un significato si dice:
pa-
rola
(o lemma).
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Onam; maon; noam; mano; solo la quarta combinazione di suoni ha senso, assume un
significato, cioè forma una parola.
Una parola può essere costituita anche da una sola lettera (o, e) e forma il più piccolo elemen-
to linguistico dotato di significato, cioè l’unità di base della lingua italiana.
Nella struttura della parola esiste:
– una parte fissa, immutabile, che esprime il significato, che si chiama
radice
o morfema
lessicale;
– una parte finale che può mutare e che si chiama
desinenza
o morfema grammaticale (va-
ria a seconda del genere e numero nei nomi e negli aggettivi, tempo, modo, persona e nu-
mero nei verbi).
➤
Nella parola registr-o la prima parte è la radice (registr) la desinenza è la o.
Nelle parole sono inoltre presenti:
– il
suffisso
o morfema modificante che è una parte di parola posta alla fine della radice che
ne altera il significato originale (
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nella parola originaria bagaglio viene inserito il suf-
fisso «ai» e diventa bagagli-«ai»-o, cioè la parte della macchina dove si mettono le vali-
gie o il bagaglio). Considerando la desinenza finale vi sono molti suffissi: aio, aggine, ata,
ezza, ile, ismo, ista, mento, trice, zione, esco, abile, ivo, oso, mente, oni ecc. (fioraio, bel-
lezza, amabile, danzatrice, allegramente);
– il
prefisso
o morfema modificante è una parte che premessa alla radice altera il significa-
to iniziale della parola (
➤
la parola possibile diventa «im»possibile). Generalmente le pa-
Sezione I
Lingua italiana
Capitolo 1
Lingua italiana