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RADIOLOGIA E MEDICINA NUCLEARE

4

Tecnica e metodi

¾

Diverse modalità di uso delle radiazioni X a fini diagnostici (radiografia, fluoroscopia, TC, angiografia, ecc.)

¾

Diverse modalità di utilizzo in condizioni di contrasto naturale o artificialmente creato per mettere in evidenza (con

una delle tecniche) i diversi organi e tessuti

1.2 Tecniche radiologiche

1.2.1 

RADIOLOGIA CONVENZIONALE

Componenti

¾

Pellicola radiografica

®

Emulsione di gelatina: strato su cui si forma l’immagine (che sarà visibile dopo passaggi successivi)

—

Contiene granuli di iodio bromuro di argento (lo ioduro funge da sensibilizzatore)

®

Base: inizialmente lastra di vetro, successivamente poliestere (1960)

¾

Schermo di rinforzo

: permette di acquisire l'immagine radiografica in un tempo estremamente più breve e con

l'impiego di una minor dose di radiazione

Immagine

radiografica

¾

L’informazione contenuta nella pellicola, dopo lo sviluppo e il fissaggio, diviene osservabile come immagine in

negativo

®

Opacità: immagine in cui il coefficiente di attenuazione è maggiore (es. tessuto osseo)

®

Trasparenza: il coefficiente di attenuazione è minore (es. aria)

¾

Attenuazione

: riduzione dell’intensità del fascio di fotoni, in modo tale che questi non siano presenti nel fascio

emergente dopo il passaggio attraverso lo spessore irradiato. Dipende da:

®

Densità molecolare (fattore più importante: l’opacità radiologica è direttamente correlata alla densità dei tessuti

attraversati)

®

Intensità del fascio

®

Numero atomico degli elementi che compongono il tessuto

®

Numero di elettroni per g di materia

¾

L’immagine radiografica è bidimensionale: occorre ricorrere a due o più

proiezioni

per capire la localizzazione

spaziale di una struttura

®

Ogni proiezione è il risultato dei rapporti angolari tra la direzione del fascio di radiazione e i piani corporei:

questi rapporti si definiscono

incidenza

1.2.2 

RADIOLOGIA DIGITALE

¾

Il digitale immagazzina l’informazione in maniera computerizzata (codice binario 0-1) e non più in forma analogi-

ca (sfumature di grigio su pellicola radiografica)

¾

Pixel

: più piccolo elemento autonomo dell’immagine

¾

La conversione da analogico a digitale comporta:

®

Riduzione della nitidezza (perché il numero di granuli di bromuro di argento è maggiore del numero di pixel)

—

Tuttavia è sufficiente una risoluzione di 4096 x 4096 (35 x 35 cm) dato che il potere di risoluzione spaziale

dell’occhio umano non supera i 0,1 mm

®

Errore di conversione: una ridotta differenza tra il valore massimo e il valore minimo dei valori numerici (range

dinamico) si traduce in una riduzione di informazione