

RADIOLOGIA E MEDICINA NUCLEARE
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Tecnica e metodi
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Diverse modalità di uso delle radiazioni X a fini diagnostici (radiografia, fluoroscopia, TC, angiografia, ecc.)
¾
Diverse modalità di utilizzo in condizioni di contrasto naturale o artificialmente creato per mettere in evidenza (con
una delle tecniche) i diversi organi e tessuti
1.2 Tecniche radiologiche
1.2.1
RADIOLOGIA CONVENZIONALE
Componenti
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Pellicola radiografica
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Emulsione di gelatina: strato su cui si forma l’immagine (che sarà visibile dopo passaggi successivi)
Contiene granuli di iodio bromuro di argento (lo ioduro funge da sensibilizzatore)
®
Base: inizialmente lastra di vetro, successivamente poliestere (1960)
¾
Schermo di rinforzo
: permette di acquisire l'immagine radiografica in un tempo estremamente più breve e con
l'impiego di una minor dose di radiazione
Immagine
radiografica
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L’informazione contenuta nella pellicola, dopo lo sviluppo e il fissaggio, diviene osservabile come immagine in
negativo
®
Opacità: immagine in cui il coefficiente di attenuazione è maggiore (es. tessuto osseo)
®
Trasparenza: il coefficiente di attenuazione è minore (es. aria)
¾
Attenuazione
: riduzione dell’intensità del fascio di fotoni, in modo tale che questi non siano presenti nel fascio
emergente dopo il passaggio attraverso lo spessore irradiato. Dipende da:
®
Densità molecolare (fattore più importante: l’opacità radiologica è direttamente correlata alla densità dei tessuti
attraversati)
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Intensità del fascio
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Numero atomico degli elementi che compongono il tessuto
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Numero di elettroni per g di materia
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L’immagine radiografica è bidimensionale: occorre ricorrere a due o più
proiezioni
per capire la localizzazione
spaziale di una struttura
®
Ogni proiezione è il risultato dei rapporti angolari tra la direzione del fascio di radiazione e i piani corporei:
questi rapporti si definiscono
incidenza
1.2.2
RADIOLOGIA DIGITALE
¾
Il digitale immagazzina l’informazione in maniera computerizzata (codice binario 0-1) e non più in forma analogi-
ca (sfumature di grigio su pellicola radiografica)
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Pixel
: più piccolo elemento autonomo dell’immagine
¾
La conversione da analogico a digitale comporta:
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Riduzione della nitidezza (perché il numero di granuli di bromuro di argento è maggiore del numero di pixel)
Tuttavia è sufficiente una risoluzione di 4096 x 4096 (35 x 35 cm) dato che il potere di risoluzione spaziale
dell’occhio umano non supera i 0,1 mm
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Errore di conversione: una ridotta differenza tra il valore massimo e il valore minimo dei valori numerici (range
dinamico) si traduce in una riduzione di informazione