

XII
Introduzione
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2.1
•
Flessibilità cognitiva
Il test deve essere affrontato con la massima apertura mentale, gli schemi mentali del
candidato che vi si sottopone devono essere aperti, recettivi e adattabili. I test prevedo-
no e sono organizzati in modo tale da richiedere la risoluzione di un numero di item
superiore rispetto al tempo che viene concesso, viene quindi richiesto di lavorare sotto
una forte pressione temporale. Qui la riflessione sistematica e approfondita e l’analisi
dettagliata dei fenomeni non sono una qualità positiva, quanto piuttosto un vero e
proprio ostacolo.
La
forma mentis
più conveniente è quella di essere pronti a tutto e pensare che tutto ciò
che troverete nel corso del test non sarà altro che una variante camuffata di qualcosa
che già sapete. Se intendete sottoporvi ad una selezione sicuramente sapete leggere,
scrivere e far di conto, quindi la “cassetta degli attrezzi” per affrontare qualsiasi tipo di
test in fondo già l’avete, vi basta imparare ad utilizzare gli strumenti in essa contenuti
in modo pertinente ed arricchire di nuove “funzionalità” gli strumenti posseduti. La
variabilità da un candidato all’altro è determinata in sostanza dalla quantità di “stru-
menti” a disposizione: c’è chi, infatti, ha un vocabolario più ricco, chi ha un bagaglio
di conoscenze generali più robusto, chi è più rapido e abile nell’esecuzione dei calcoli
a mente, chi ha più prontezza nel raccogliere e recuperare i dati nella stessa unità di
tempo, chi è più svelto nel comprendere un testo già alla prima rapida lettura, ecc.
Questo volume non può modificare la quantità di strumenti che si hanno a disposi-
zione, ma può favorire un più vantaggioso utilizzo di quelli che già possedete. Guar-
date attentamente questa serie di punti:
Unite tutti i punti della figura con quattro segmenti senza mai staccare la penna dal
foglio.
Riproducete la configurazione di punti su un foglio e tentate di risolvere il problema.
Il compito in sé non è difficile, è difficoltoso invece liberarsi da certe “costrizioni”. Le
persone che non riescono a trovare la soluzione non sono più stupide di quelle che ce
l’hanno fatta, ma hanno espresso soltanto una
fissità funzionale
maggiore, cioè si sono
limitati a considerare la figura entro lo spazio raffigurato dal quadrato di punti, e
non hanno quindi preso in considerazione l’idea di “uscire” dalla figura allungando
due segmenti per poi unire, con una bella forma, tutti i punti.