

INTRODUZIONE
ALLA MATERIA
Negli ultimi decenni, e segnatamente a partire dal 1990, si è assistito ad un’autentica
trasformazione dei cardini normativi del diritto pubblico ed in particolare del diritto
amministrativo, con una legislazione che ha cominciato col riformare la disciplina
del procedimento amministrativo, la materia delle autonomie territoriali, il settore
del lavoro pubblico, e si è spinta fino alla rimodulazione della contrattazione pubbli-
ca, del processo amministrativo, della fiscalità centrale e locale, nonché del concetto
stesso di fare amministrazione. Tutte queste riforme hanno avuto un filo conduttore
comune:
rendere le amministrazioni più efficienti, performanti, e sensibili alle istanze sociali
,
con un atteggiamento
meno autoritativo e più aperto sia alle sollecitazioni esterne
, anche
partecipative, che alle ipotesi di risarcimento nei casi di accertata responsabilità.
Negli anni successivi la spinta principale alle modifiche legislative era incentrata sul-
la necessità, di matrice ancora organizzativa ma con una componente sempre più
economica, di effettuare tagli a tutto quello che comportava spesa pubblica: si è quin-
di pensato e a volte proceduto al taglio di risorse umane, enti, forniture, ma con una
velocità che non sempre ha consentito di calcolare bene l’impatto di questa rivolu-
zione sui servizi erogati. La relativa normazione è stata sovente recata da una decre-
tazione governativa cui si è sovrapposta una legislazione di conversione o di corredo
che ha apportato innumerevoli correttivi anche alla disciplina da poco varata; tra le
conseguenze sull’ordinamento, si è registrato non raramente l’affanno degli inter-
preti nell’applicazione della disciplina positiva, con accresciuti contrasti applicativi e
giurisprudenziali e non rari interventi della Consulta.
Un’inversione di tendenza sembrava essersi avviata con il varo della legge delega
sulla riforma della Pubblica Amministrazione (anche nota come legge Madia, L.
124/2015) che ha consentito negli ultimi mesi l’approvazione di numerosi provvedi-
menti di riordino, tra i quali spiccano il D.P.R. 194/2016 (
semplificazione e accelerazione
dei procedimenti amministrativi
), il D.Lgs. 179/2016 (
modifiche al Codice dell’amministra-
zione digitale
), il D.Lgs. 126/2016 (
riordino della disciplina della conferenza di servizi
), il
D.Lgs. 97/2016 (
nuove norme in tema di trasparenza e accesso civico
) e i due decreti re-
lativi al riordino della normativa in materia di
segnalazione certificata di inizio attività
(D.Lgs. 126/2016, Scia 1, e D.Lgs. 222/2016, Scia 2). Tuttavia anche questo progetto
sembra essersi arenato in seguito alla sentenza della Corte costituzionale n. 251/2016
che ne ha dichiarato la parziale illegittimità, di fatto bloccando alcuni importanti
provvedimenti in fase di approvazione. Nel futuro si spera che il progetto di riforma
possa essere riavviato, possibilmente con una maggiore condivisione tra i vari livello
di Governo interessati.