Neurologia e Assistenza Infermieristica - page 23

Attacchi ischemici transitori (TIA)
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essere sottoposto ad accertamenti ambulatoriali rapidi senza la necessità di
ricovero ospedaliero. Una recente rivisitazione di tale punteggio prognostico
ha prodotto e validato l’
ABCD2 score
(Tabella 3.2), con maggiore predittività
del rischio di ictus dopo TIA in fase precocissima (nelle 24 ore successive).
Tale modello riprende i punti ABCD con l’aggiunta della presenza di diabe-
te mellito in anamnesi.
Trattamento
Le indicazioni alla terapia di prevenzione secondaria del TIA sono le stesse
dell’ictus ischemico. È molto importante la riduzione del rischio, includen-
do abolizione del fumo, trattamento dell’ipertensione, del diabete e della
dislipidemia e cambiamento dello stile di vita con l’introduzione di un’ali-
mentazione appropriata e di attività "sica.
La terapia farmacologica si basa soprattutto sull’uso di antiaggreganti
piastrinici, da iniziare subito, mentre si eseguono gli accertamenti diagno-
stici. Nel caso sia evidente una causa cardioembolica, vi è indicazione alla
terapia anticoagulante a lungo termine. Nel caso di riscontro di una stenosi
carotidea, vi è indicazione alla chirurgia tradizionale oppure endovascolare.
Disfuzioni cerebrali focali
Emicrania
Epilessia
Tumori
Lesioni cerebrali strutturali
Ematoma sottodurale cronico
Malformazione vascolare
Ipoglicemia
Altre cause non vascolari
Malattia di Ménière
Sclerosi multipla
Isteria
Arterite a cellule giganti
Nei pazienti con sintomi transitori
Ipertensione maligna
monoculari
Glaucoma
Papilledema
Altre patologie orbitarie o retiniche non vascolari
TABELLA 3.1
Condizioni cliniche che possono simulare un TIA o un ictus
1...,13,14,15,16,17,18,19,20,21,22 24
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