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Finalità e struttura dell’opera

L’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche, in linea con le deter-

minazioni europee e la riforma della scuola secondaria superiore, è volto a far

conseguire alle nuove generazioni la “capitalizzazione” delle competenze, compi-

to delicato e difficile, ma tuttavia necessario e che richiede impegno e professiona-

lità. L’importanza della competenza emerge dalla necessità di dare risposte con-

crete alle istanze formative provenienti dal mondo del lavoro e delle professioni

che richiedono figure professionali innovative e forme di sapere dinamiche e in

continuo aggiornamento. In ragione di ciò, per competere nell’economia dell’in-

formazione e della conoscenza, è necessario pensare all’educazione dei soggetti

in formazione con i riferimenti concreti alla realtà nella quale dovranno inserirsi,

considerato che

i giovani italiani incontrano il lavoro in età troppo avanzata rispetto ai

coetanei dei loro Paesi, e per di più, con conoscenze poco spendibili anche per l’assenza di un

vero contatto con il mondo del lavoro

(Rapporto Ocse 2010).

Questo bisogno di investire di realtà la scuola si concretizza sia attraverso espe-

rienze di studio che gli studenti svolgono in contesti reali, come stage, tirocini e

alternanza-scuola lavoro, sia nella gestione dei processi educativi, che richiedono

una innovazione didattica e metodologica supportata dalle Tecnologie dell’In-

formazione e della Comunicazione, utili a personalizzare il percorso di appren-

dimento dello studente e a rendere la lezione più coinvolgente e divertente. Nel

suo processo d’insegnamento il docente di discipline giuridiche ed economiche,

quindi, deve farsi promotore di questa “rivoluzione culturale”, poiché è chiamato a

costruire, attraverso una pedagogia fondata sui progetti, sia le competenze discipli-

nari e interdisciplinari – sviluppate anche in una dimensione interculturale ai fini

della mobilità di studio e di lavoro – sia quelle a carattere non cognitivo come la

creatività, il pensiero critico, il

problem solving

e la capacità di lavorare in gruppo, che

risultano essere fondamentali per lo sviluppo economico e il buon funzionamento

della società. Giova ricordare che non possono mancare al docente in esame, oltre

alla competenza metodologico-didattica, anche quella pedagogica, ed epistemolo-

gica-disciplinare, nonché i contributi provenienti dalla ricerca psicologica, utili ad

impostare la progettazione formativa dello studente debitamente indagato nella

sua domanda formativa e supportato con offerte calibrate e funzionali al suo pe-

culiare processo di sviluppo. Egli deve avvalersi anche della conoscenza delle de-

terminazioni europee emanate a partire dal 2009 ad oggi, dei DD.PP.RR. n. 87, n.

88 e n. 89/2010 e delle rispettive Linee Guida/Indicazioni, potrà così applicare in

chiave progettuale il nesso di sussidiarietà verticale tra i principi europei e le norme

generali (ordinamenti) emanate dal legislatore italiano, per realizzare, nel rispetto

della personalizzazione dell’offerta formativa, gli obiettivi generali del processo for-

mativo fissati dagli ordinamenti. Nel processo d’insegnamento/apprendimento il

docente deve, inoltre, impegnarsi a non lasciare nessun alunno indietro, principio

memorabile sul piano etico e morale, ma anche utile sul piano pragmatico, perché

evidenzia il suo impegno nel responsabilizzare lo studente a contribuire alla ric-