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Parte III - Simulazioni d’esame

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ogni caso, secondo il

QS World University Ranking

, 19 università statunitensi

stanno nelle prime 50 del mondo; per il

Times Ranking

sono 30 su 50; per

l’

Academic Ranking

di Shanghai sono 35 su 50. Tutte le classifiche sono rin-

tracciabili in internet.

Quale che sia poi l’analisi nel dettaglio, il dato più rilevante è il più elementare:

l’eccellenza abita negli Stati Uniti. Delle

research universities

(cioè le università

che puntano alla ricerca) che la incarnano e dei problemi connessi con il suo

mantenimento scrive Jonathan Cole, nel suo

The Great American University

.

Ma quello che ci preme far notare qui è che quell’eccellenza non implica

che l’educazione di livello universitario negli Stati Uniti sia eccellente nel suo

complesso. L’evoluzione del sistema e le riduzioni dei finanziamenti hanno

messo in crisi in particolare l’università pubblica. Tutte le tessere dell’intero

mosaico universitario nazionale vengono classificate annualmente, e impie-

tosamente, da

U.S. News and World Report

e riportate nel sito della rivista.

I college e le università che hanno titolo per entrare nelle classifiche citate

erano 2.774 nel 2010, secondo il

Digest of Education Statistics

. Ma, per esem-

pio, Stanford ha poco meno di 16.000 studenti, Harvard poco più di 20.000,

il Mit meno di 12.000 e così via. Questo vuol dire che la popolazione stu-

dentesca che frequenta il numero ristrettissimo di università di vertice è una

frazione molto piccola dell’intera popolazione universitaria, che nel 2011 era

di 21 milioni. La quasi totalità degli studenti che si distribuisce in tutte le altre

frequenta istituzioni i cui livelli di qualità (di docenza, di strutture, di servizi e

di dimensioni) variano enormemente e, in generale, puntano verso il basso. Il

sistema è complesso e assai diversificato. Nell’estate 2007, la rivista di studi

nordamericani

Ácoma

dedicò un intero fascicolo all’analisi sia degli aspetti

strutturali, sia dei caratteri culturali-politici del sistema e dei suoi problemi. Di

esso qui si possono tracciare soltanto alcune linee essenziali. Esistono, come

è noto, università pubbliche (672; i cui finanziamenti, in forte calo, provengo-

no in gran parte dai singoli stati) e private (2102; i cui finanziamenti pubblici

sono una parte minore dei loro bilanci; tra queste, 1539 sono istituzioni “non

profit” e 563 “for profit”). In generale queste istituzioni offrono corsi

under-

graduate

, che portano al diploma di primo livello (

Bachelor degree

);

graduate

fino al

Master

e

post-graduate

fino al

Ph.D

. Esistono poi altri circa 2000 Junior

o Community o Technical colleges che offrono corsi biennali di varia natura

e di livello variabile.

Nelle università di élite private le tasse di iscrizione sono molto alte, e quando

includono anche l’alloggio superano i 40-50.000 dollari annui. Sono via via

meno alte nelle pubbliche, a seconda del loro livello di eccellenza, delle più o

meno generose politiche statali e della provenienza degli studenti: per i resi-

denti nello stato le tasse sono in genere molto più basse che per gli studenti

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