Le attività di Sostegno didattico - Tracce svolte per la prova scritta - page 20

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Tracce svolte per la prova scritta
osservatore e osservato. L’alunno nel suo agire manifesta le sue necessità, l’e-
ducatore osservando individua i bisogni, le difficoltà e i problemi. L’attività
osservativa è anche finalizzata alla realizzazione del progetto educativo, il
quale inizia proprio con il ricomporre i frammenti osservativi. Si osserva dun-
que per conoscere, comprendere, programmare e documentare. È importante
sottolineare come la scelta di una specifica attività osservativa è data dalla
iniziale definizione dell’obiettivo, quindi dalla definizione chiara di che cosa
si vuole guardare esattamente per evitare genericità che conducono a osserva-
zioni imprecise e discutibili.
Gli obiettivi possono essere diversi, come ad esempio la conferma di un’i-
potesi, la necessità di capire meglio o di rilevare l’incongruenza o la congruen-
za di alcuni agiti degli alunni. La motivazione va sempre esplicitata prima di
iniziare l’attività osservativa, che ha sempre un preciso scopo descrittivo.
È possibile distinguere una osservazione diretta da una indiretta. L’osser-
vazione diretta è quella che non prevede l’uso di strumenti specifici che dia-
no la possibilità di una visione differita dell’attività. La stessa, a sua volta, si
distingue in
osservazione diretta partecipata
, in cui l’osservatore entra nella
situazione e ne fa parte, e
osservazione diretta non partecipata
, che prevede
la presenza di uno o più osservatori, che non entrano nella situazione, ma ne
registrano alcuni aspetti significativi.
L’
osservazione indiretta
, invece, prevede l’uso di strumenti di registrazione
in grado di dare una visione differita dell’attività, con il vantaggio di poter es-
sere utilizzata insieme ad altri metodi osservativi. È possibile, inoltre, distin-
guere diversi tipi di osservazione, come il modello tematico rivolto alla vita di
un gruppo o di più alunni, il modello individuale attraverso il quale si segue lo
sviluppo dell’allievo e l’evoluzione del comportamento nel tempo.
L’
osservazione mirata
permette, invece, di cogliere in modo specifico e det-
tagliato un aspetto importante della vita scolastica del soggetto. Per condurre
tali osservazioni è necessario descrivere eventi e comportamenti senza inca-
sellarli in categorie predefinite. A tal fine è importante usare un linguaggio
descrittivo e non valutativo, non usare termini generici, prestare attenzione ai
dettagli e al contesto, inteso come ambiente immediato in cui si manifesta il
comportamento.
L’
osservazione guidata
permette invece di cogliere l’evoluzione dell’alunno
nel tempo. Definire i tempi significa circoscrivere gli oggetti dell’osservazio-
ne, consapevoli che la durata della singola osservazione sul campo varia a
seconda del suo peso specifico. È sempre necessario annotare i tempi, i quali
possono essere distinti in un tempo-
kronos
, definibile nel “quando” bisogna
osservare (una volta al giorno, tre volte in un anno…), e un tempo-
kairos
,
inteso come tempo di cui si è partecipi (un mese, due mesi, un trimestre). La
capacità osservativa deve diventare per il docente un’abilità acquisita e un’at-
tività permanente.
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