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L’osservazione: criteri ed elementi
L’educazione è un evento che disvela qualcosa di sempre più profondo. Nell’e-
ducazione i protagonisti, i contesti, i tempi, gli orizzonti di senso, i fini e i
metodi possono consentire ad ogni persona di attingere a traguardi pensati,
voluti e perseguiti.
Il candidato illustri i principali criteri ed elementi funzionali all’osservazione
delle caratteristiche individuali degli alunni.
Credere nel potenziale educativo significa assumere un atteggiamento di ri-
cerca metodologica continua, sorretti dalla consapevolezza che, con una cor-
retta azione educativa, è possibile permettere lo sviluppo completo di colui
che ci sta di fronte e chiede aiuto. Per i docenti è importante trovare la giusta
chiave di lettura della diversa abilità attraverso la conoscenza dell’alunno. La
conoscenza permette l’educazione e lo strumento principe per conoscere in
educazione è osservare.
Nella letteratura pedagogica l’attività osservativa si configura come osser-
vazione evolutiva, attenta a cogliere nei dettagli i possibili punti di bifocar-
zione che conducono alla trasformazione e innovazione dell’apprendimento.
Questo aspetto generativo investe i processi formativi e allo stesso tempo gli
attori che li rendono possibili.
L’osservazione rappresenta, quindi, uno strumento di ricerca qualitativo in
grado di evidenziare il ruolo positivo che gli elementi di complessità e discon-
tinuità giocano nelle situazioni di apprendimento. È una strategia di ricerca
ricca e complessa, che si propone non solo finalità di analisi ma anche di
cambiamento.
Osservare, infatti, nel suo significato originario di
tekhné
, indica una com-
petenza che ha a che fare con il sapere scientifico, ma anche con quella parti-
colare abilità e sensibilità di comporre gli eventi osservati. Può essere imma-
ginata come una sorta di prisma in grado di scomporre una realtà apparente-
mente uniforme nei molteplici micromondi che la compongono.
Si osserva per definire l’altro, per evidenziare la capacità o meno di attuare
un comportamento dato. Si osserva per conoscere l’altro nella sua originalità
e per riconoscersi nella relazione con l’altro, dove lo spazio e l’agire nella reci-
procità diventano gli elementi costituenti.
Per conoscere un alunno è necessario guardarlo, ma guardare un alunno
non è facile, i nostri occhi guardano solo ciò che vogliamo vedere. Vedere è
considerata un’attività naturale e automatica, ma in educazione non è suffi-
ciente vedere in modo naturale, in quanto osservare richiede intenzionalità e
un percorso di elaborazione metodologica-organizzativa.
L’osservazione educativa, infatti, possiede una sua specificità, in quanto
si applica a situazioni in evoluzione e in divenire. Essa interessa entrambi i
partner della situazione osservativa, poiché diventa un luogo di incontro tra